[23/11/2007] Comunicati

Codice ambientale, il Consiglio dei ministri approva lo schema di decreto legislativo correttivo

ROMA. Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in seconda lettura, lo schema di decreto legislativo correttivo al Codice ambientale (dl 152/2006). Entro venti giorni, le commissioni parlamentari interessate dovranno dare il nuovo parere per consentire il varo definito del provvedimento da parte del governo. Per il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio (Nella foto) «Con questo nuovo provvedimento colmiamo una lacuna, inserendo finalmente nelle normative italiane alcuni punti fermi comunitari, quali i principi di precauzione e prevenzione e “chi inquina paga”. Restituiamo così logica e trasparenza alle norme ambientali garantendo il controllo per rafforzare la lotta a illegalità e ecomafie, ma eliminando gli inutili appesantimenti burocratici per le imprese. E’ un passaggio importante di riforma delle normative nell’ottica dello sviluppo sostenibile».

Secondo una nota del ministero dell’ambiente, il testo «ha recepito alcune indicazioni contenute nel recente parere del Consiglio di Stato. Il correttivo interviene su due settori normativi assai importanti per le politiche ambientali, quali i rifiuti e le valutazioni d’impatto ambientale. Il ministero dell’ambiente pone così rimedio ad una riscrittura delle norme voluta dal precedente Governo che ha provocato, tra le tante criticità, l’apertura di numerose infrazioni comunitarie nei confronti dell’Italia».

Lo schema di decreto legislativo approvato oggi stabilisce che la Valutazione d’impatto ambientale andrà fatta sul progetto definito e non più su quello preliminare, entro 150 giorni e con un massimo di 330 giorni per le opere complesse, senza possibilità di prolungamenti indefiniti. E’ stato eliminato il silenzio-rigetto per il quale in assenza di risposte si considerava rifiutata la richiesta valutazione presentata. «Ora – spiega il ministero dell’ambiente - si avrà sempre un provvedimento motivato entro i termini stabiliti. In caso di superamento dei termini il provvedimento andrà alla decisione del Consiglio dei Ministri. Il provvedimento recepisce anche le direttive comunitarie in materia di partecipazione dei cittadini che oggi sono sostanzialmente esclusi dal processo decisionale. I cittadini potranno così intervenire già all’inizio dell’iter procedimentale».

Per quando riguarda la Valutazione ambientale strategica, le modifiche apportate permetteranno di superare le infrazioni comunitarie aperte nei confronti dell’Italia.
«Per i rifiuti – spiega Pecoraro Scanio - è stato migliorato il testo già approvato in Cdm a settembre con norme, come chiesto da Camera e Senato, che semplificano la tracciabilità dei rifiuti attraverso un sistema di controllo informatico, consentendo così il superamento dei vecchi sistemi cartacei. Sono state accolte poi le indicazioni di Camera e Senato che precisano la definizione di rifiuto, le norme sulle materie prime e seconde e in tema di deposito temporaneo e terre e rocce da scavo, portando fino a 3 anni la possibilità di deposito per le opere più rilevanti. Infine è stata riordinata la normativa relativa ai Consorzi di filiera accogliendo le indicazioni del Parlamento».

Per Legambiente: «L’ok del Consiglio dei Ministri è un passo in avanti ma ora è necessario accelerare la riforma anche su altri fondamentali settori della normativa che riguardano la bonifica dei siti inquinati, il danno ambientale, l’inquinamento atmosferico, le risorse idriche e la difesa del suolo, che devono ancora iniziare l’iter di approvazione. Bisogna quindi fare in fretta visto che c’è tempo fino ad aprile prossimo per completare tutto l’iter».

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