[11/01/2006] Rifiuti

Anche all’Elba questi progetti non decollano

RIO MARINA (Livorno). All’Elba gli impianti di recupero degli inerti edili hanno una vita travagliata. Intanto fioriscono ovunque discariche abusive grandi e piccole, frutto della intensa attività edilizia. Eppure nel 1999 un’intesa comprensoriale tra Comuni, Comunità montana, Provincia, Regione e Parco Nazionale approvò la realizzazione al Puppaio, a Rio Albano nel Comune di Rio Marina, di una piattaforma (nella foto la vecchia piattaforma trasformata in discarica) per l’attività di stoccaggio provvisorio degli inerti provenienti da costruzioni e demolizioni.

La cooperativa “Lavoro e Territorio” iniziò l’attività, tentando di mettere in funzione un piccolo e rumoroso impianto di frantumazione non autorizzabile dentro il Parco Nazionale. Ma lo stesso stoccaggio era una forzatura perchè l’apertura di discariche nei parchi non è contemplata dalla legge 394, tanto che il consiglio direttivo dell’Ente Parco valutò la grave emergenza ed autorizzò solo uno stoccaggio provvisorio di inerti edili.

Dopo poco tempo La Coop “Lavoro e Territorio” falliva, lasciando in eredità una discarica “provvisoria” che veniva sequestrata dal corpo forestale dello Stato per violazioni nello stoccaggio dei rifiuti, anche perché insieme agli inerti conteneva di tutto. La discarica veniva quindi messa all’asta e se l’aggiudicava una ditta continentale che oggi vorrebbe costruirvi un impianto di frantumazione degli inerti. Impianto che il Parco, naturalmente, non può autorizzare, e così la zona del Puppaio è ancora sotto sequestro e non può essere avviata nessuna bonifica dell’impianto “provvisorio” che nel frattempo si è trasformato in una discarica abusiva di rifiuti di ogni genere. Il tutto in una zona di grande valore paesaggistico ed ambientale (è presente la pernice rossa), vicino ad un’azienda agricola e lungo un sentiero panoramico, purtroppo ancora sbarrato dal Demanio, che corre nel Parco minerario, costeggiando i laghetti “rossi” immortalati nei depliant turistici.

Intanto sono in funzione un impianto di frantumazione degli inerti nel polo Sales di Portoferraio e un altro è stato realizzato recentemente nella zona industriale di Marina di Campo con la prospettiva della realizzazione di una vera e propria piattaforma comprensoriale di stoccaggio e frantumazione gestita da Esa. Ma le ditte edili si lamentano degli alti costi di conferimento.

Torna all'archivio