[27/11/2007] Comunicati

Inquinamento acustico, il Comune può far chiudere prima i locali

LIVORNO. Il comune può prevedere la chiusura anticipata dei locali aperti al pubblico che somministrano bevande e alimenti, per assicurare il rispetto della normativa regionale e statale in materia di inquinamento acustico e per tutelare la quiete pubblica. A dirlo è il Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Veneto con sentenza del 20 novembre scorso. Secondo il Tribunale, l’amministrazione può legittimamente adottare – ai sensi della normativa regionale – criteri riduttivi dell’orario di chiusura per la stessa tipologia di esercizi pubblici e in presenza di situazioni comuni perché il fine è quello di tutelare la salute psicofisica.

La vicenda ha inizio quest’anno quando il sindaco del comune di Legnano ha ridotto di un’ora, per tre giorni alla settimana, l’orario di chiusura dei locali gestiti dall’Artist’s Coffe s.rl. e Soft s.n.c: a partire da agosto. Un provvedimento necessario secondo il Comune, che ha riconosciuto e riscontrato una chiara e motivata esigenza di compatibilità dell’orario di chiusura con la tutela della quiete pubblica. La dilatazione dell’attività di esercizio e l’abitudine dell’utenza a continuare a intrattenersi fuori del locale magari anche dopo alla sua chiusura – a detta sempre
dell’amministrazione – non sono compatibili con il diritto al riposo notturno dei cittadini.

La logica dunque è quella di tutelare in via prioritaria la salute pubblica che prevale sugli interessi economici degli esercenti. Del resto anche il rumore è una fonte di inquinamento ed una minaccia per la salute pubblica. Può provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, deteriorare gli ecosistemi, i beni materiali, i monumenti, l’ambiente abitativo o l’ambiente esterno.

Con la legge quadro 447/1995 il legislatore ha disciplinato per la prima volta la materia. Questa legge ha fatto del bene-salute l’oggetto principale della sua tutela. Prevede dei valori limite di emissione e immissione in base alle sorgenti sonore e in riferimento alle diverse destinazioni d’uso in cui dovrebbe essere diviso il territorio comunale cioè la cosiddetta “zonizzazione” che ogni singolo comune è tenuto ad attuare. E ha conferito in capo alle amministrazioni comunali le competenze per mitigare l’inquinamento acustico nelle città.

Torna all'archivio