[27/11/2007] Parchi

Mugello: lupi, cinghiali e poche soluzioni...

FIRENZE. L’assessore all’ambiente e biodiversità Luigi Nigi ha fatto arrabbiare gli allevatori del Mugello. E’ lui stesso ad informare il Consiglio provinciale dell’accaduto rispondendo ad una domanda d’attualità di Paolo Bassetti (Udc) sugli attacchi al patrimonio ovicolo da parte di lupi in quel territorio.

«Ero presente all’incontro con gli allevatori, circa 200 persone, che hanno denunciato di aver perso 500 capi di bestiame. Francamente – ha affermato Nigi – la colpa può essere della provincia, possono non aver funzionato le recinzioni ma penso che delle colpe ce l’abbiano anche gli allevatori. Penso che gli allevatori facciano bene a lamentarsi e pensiamo che ci siano cose importanti da fare, come una serie di provvidenze che ritengo giustissime però c’è anche il problema della classe allevatrice del Mugello. C’è e c’è tutto, perché non ci si può far mangiare 500 capi. In quella riunione una trentina di allevatori alle mie parole se ne sono andati. Ribadisco che abbiamo da affrontare una calamità seria che è quella del lupo - conclude Nigi - ma l’affronteremo bene, e con risultati, se anche la classe degli allevatori, già così importante, farà i passi avanti che sono necessari».

Rimane profondamente insoddisfatto e prende le difese degli allevatori il consigliere Bassetti: «Il fenomeno sta assumendo aspetti abbastanza preoccupanti e non solo per il mondo agricolo e per il mondo degli allevatori ma anche per quello venatorio, perché mi risulta che non solo in questa assemblea, ma a più riprese viene detto che la forte presenza del lupo nei nostri territori fa si che quest’anno ci sono meno cinghiali (questa è nuova ndr). L’assessore ha fatto arrabbiare gli allevatori perché in quella assemblea, in pratica, avrebbe detto: cari allevatori dovete imparare a convivere con il lupo, il lupo è una calamità come la grandine. Cosa devono fare, allora, gli allevatori. Devono sparare al lupo? Tutti sanno che il lupo è un’animale protetto e la provincia deve, quindi, prendere provvedimenti per aiutare questi allevatori che, a volte, hanno greggi anche di sole 7-8 pecore. Sono rimasto perplesso dalle affermazioni fatte dall’assessore» conclude il consigliere Udc.

Nella vicenda ci sono novità e dati di fatto. La novità è che in Mugello, al contrario di tutte le altre parti della Toscana, si lamenta una riduzione della presenza di cinghiali. I dati di fatto sono rappresentati dalla presenza del lupo, che è e deve rimanere animale protetto e tutelato, e nello stesso tempo deve essere garantita anche la presenza degli allevatori con i loro greggi. Al di là delle accuse reciproche, da nessuna parte pare si avanzino proposte precise, né per limitare il fenomeno, né di risarcimenti per danni effettivamente accertati.

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