[30/11/2007] Rifiuti

Ato 7 di Arezzo: eppur si muove

AREZZO. Il giro di greenreport nei rifiuti urbani e nelle raccolte differenziate della Toscana si sposta oggi nei 39 comuni dell’Ato 7 della provincia di Arezzo. Secondo i dati forniti da Arrr, nel 2006 l’Ato ha prodotto 205.349,25 tonnellate di rifiuti urbani, 5.086,21 in più 2005, cresce anche la raccolta differenziata di 3.630,47 tonnellate e raggiunge 48.378,32 tonnellate che tolgono l’Ato 7 dall’ultimo posto in classifica della Toscana, scavalcando Massa Carrara.

La raccolta differenziata arriva così al 25,97%, con un più 1,30 rispetto al 2005, che beneficia anche di un incentivo composter dello 0,75, che l’anno precedente riguardava (con incentivi variabili tra lo 0,40, 1,20 e 1,70) solo 6 comuni mentre nel 2006 viene applicato in 16 comuni. Ognuno dei 335.650 abitanti della provincia aretina produce 610 kg di rifiuti all’anno (1,67 al giorno) dei quali 142 kg sono di raccolta differenziata (0,389 kg/giorno), cifre sempre sotto le medie regionali.

Praticamente identica la situazione del capoluogo Arezzo: 615 kg/ab/anno di rifiuti urbani (1,68 kg/giorno) e 138 kg/ab/anno di raccolta differenziata (0,378 kg/giorno). Arezzo, dove vive quasi un terzo della popolazione della provincia, è però sotto la media Ato per la RD con appena il 24,43% (+ 2,01), ma bisogna anche dire che nel 2006 scompare l’incentivo composter dell’1,20 che esisteva nel 2005.

Comunque l’Ato 7 dimostra che uno sforzo per aumentare i livelli di raccolta differenziata lo si sta facendo, il segno più è davanti a 24 comuni e negli altri, salvo rare eccezioni che vedremo, più che di calo si deve parlare di uno stallo (spesso su basse percentuali) e di spostamenti millimetrici.
Ma anche in un Ato non certo brillante per la raccolta differenziata non mancano le ottime performance: Sansepolcro giuda la classifica della RD con il 44,48% (- 0,32), seguita da Pergine Valdarno al 43,48% (+ 2,25), Castiglion Fibocchi con il 43,22%, che fa un balzo impressionante verso l’alto di 12,33 punti, e Caprese Michelangelo al 39,63% (+ 0,98). Il problema è che solo altri 5 comuni (Chitignano, Montemignaio, Pian di Sco’, Talla e Terranova Bracciolini) superano la barriera del 35% di RD e solo 3 quella ancora più bassa del 30% (Montevarchi, Ortignano-Raggiolo e Sestino).

A crescere di più è, come abbiamo visto, Castiglion Fibocchi, altri aumenti della raccolta differenziata degni di nota sono quelli di Marciano della Chiana con un bel + 10,14; Pian di Sco’ + 8,93%; Monte San Savinio + 6,20%; Loro Ciuffenna + 5,86; Terranova Bracciolini + 5,79; Castelfranco di Sopra + 4,84.

In fondo alla classifica della RD troviamo ancora la piccola Badia Tedalda che arriva al 9,69% (+ 3,48), unico comune della provincia di Arezzo a non superare il 10%, la precedono Castiglion Fiorentino con il 14,36% (- 0,33); Castel San Niccolò con il 14,61% (- 0,45); Chiusi della Verna al 15,64% (+ 1,01).

Il tonfo più forte nelle diminuzione della raccolta differenziata lo fa Pieve Santo Stefano che scende nel 2006 al 24,94 con un – 8,45%, distanziato il calo di Monterchi (- 3,31%) e soli altri due comuni perdono più del 2%: Cortona (- 2,28) e Lucignano (- 2,02).

I risultati non hanno una lettura univoca, qui, a differenza di altri Ato, punte di eccellenza e sofferenze sono equamente spartite tra i comuni grandi e piccoli, un fenomeno dovuto con tutta probabilità sia alle diverse politiche locali in materia che alla frammentazione amministrativa di un territorio così vasto. Qualcosa si muove nel gruppo, le fughe non mancano, ma la vetta del 35% di raccolta differenziata resta ancora lontana, e la salita per raggiungerla appare lunga e difficile.

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