[05/12/2007] Energia

Bali, Kyoto e conto energia... tutto mortificato da sovrintendenti-petrolieri?

ROMA. Avrei voluto scrivere sulla conferenza sul clima in corso a Bali, ma poi ho cambiato idea. Me l’ha fatta cambiare la lettura di una circolare della Sovrintendenza alle belle Arti del Lazio, inviata a tutti i comuni italiani, con la quale si chiede di bloccare tutte le richieste di inizio lavori inerenti l’installazione di pannelli solari, in attesa di un fantomatico regolamento. Che tempestività, ho commentato: appena si è capito che con la legge sul conto energia alla tedesca si sarebbero installati molti pannelli solari ecco che la voce dei petrolieri, camuffati da belle arti, si è fatta sentire.

Che senso avrebbe dunque avuto raccontare di Bali, scrivere delle grandi aspettative degli ambientalisti, sapendo di vivere in un Paese in cui le sovrintendenze dopo avere lasciato riempire le pareti delle case di condizionatori o riempire i tetti di antenne paraboliche chiedono di bloccare i pannelli solari, cioè tecnologie utili a sostituire i climalteranti fossili? E la perdita di senso è aumentata a dismisura nel leggere che Prodi e Bersani in Francia hanno benedetto l’accordo Enel Edf, che sanciva l’ingresso nel nucleare della nostra principale azienda energetica, fregandosene del voto popolare con cui 20 anni fa si disse no all’atomo.

Kyoto? Bali? Impegni sottoscritti? Cose buone per convegni, mica per orientare le scelte energetiche del paese! Lo scoramento è poi diventato insopportabile quando ho letto che non solo mi devo rassegnare ai mutamenti climatici e all’inquinamento per avere energia, ma che dovrò pagarla molto cara per via del caro petrolio. Ma come... ci hanno detto che il solare era caro e usando i fossili l’energia sarebbe costata meno ed invece li abbiamo lasciati inquinare i nostri polmoni e alterare il clima e paghiamo la luce ad un prezzo molto vicino a quello che avremmo pagato se a produrla fosse stato un pannello fotovoltaico.

Colpa del caro petrolio sentenziano Enel, Eni e politici che li ascoltano riverenti. Ma era prevedibile che il petrolio sarebbe arrivato a 100 dollari al barile, visto che si stanno facendo e preparando svariate guerre per controllare quel poco che ne è rimasto e quindi sarebbe stato giusto attendersi da questa gente, travestita da manager, doverose dimissioni e non nuove avventure come quelle sottoscritte in Francia sul nucleare. In realtà sono tutti al loro posto e continueranno a fare danni al paese oltre a condannarci ad essere perennemente inquinati e depredati.

In realtà sono lì, ai posti di comando, perché sono i principali consiglieri energetici dei governi, quelli del centro destra, ma anche del centro sinistra. Forse il problema della crisi della politica della sua perdita di senso e missione dipende molto da questo intreccio perverso che essa ha con gli affari. Che impegni prenderà chi rappresenta il governo italiano a Bali? Continuerà il solito mortificante copione di prendere impegni per poi non rispettarli, tanto le sanzioni le pagano i soliti noti? Se non si riuscirà a far crescere una forte mobilitazione della società e a far sentire la protesta e la proposta del popolo inquinato e depredato il copione è destinato ad essere quello solito. Diamoci dunque da fare.

Torna all'archivio