[21/03/2006] Parchi

Risorse e autofinanziamento dei parchi

ROMA - Il miglioramento della gestione ambientale delle aree protette italiane attraverso nuovi e moderni meccanismi di finanziamento ed autofinanziamento è stato il tema di un convegno promosso da Federparchi.
Paolo Pigliacelli, responsabile Progetti di Federparchi, ha evidenziato che negli ultimi i fondi per le aree protette sono notevolmente diminuiti, appena sufficienti per coprire le spese di personale e le attività istituzionali.

Quindi, occorre reperire risorse con l’accesso a programmi nazionali e comunitari e vendita di prodotti e servizi e c’é il bisogno di «un riesame degli strumenti per il governo dei processi, la guida dell’organizzazione e il finanziamento della gestione, puntando su concetti di efficienza, autonomia, controllo per risultato, partecipazione e responsabilità».

E’ stata presentata un’indagine della rivista Parchi, sugli stanziamenti regionali per le aree protette: una cifra di un certo rilievo (130 milioni di euro l’anno) ma che risente di congiunture politiche o ai tagli delle finanziarie, ma anche dello scollamento fra i vari assessorati coinvolti nelle dinamiche dei parchi regionali.

Di particolare interesse lo studio, presentato da Andrés Alcantara dell’Ufficio per la Cooperazione in Mediterraneo dell’Iucn, che ha quantificato le necessità economiche per la vita di un parco, scoprendo che le risorse effettive oggi a disposizione sono nel nord Africa, inferiori anche di cento volte rispetto ai bisogni, fissati tra i 25 e i 160 euro ad ettaro a seconda delle caratteristiche e dell’ubicazione del parco.

Sul tema dell’autofinanziamento Nick Marchesi, coordinatore del progetto Selfpas, co-finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Life Ambiente ha illustrato il progetto che rappresenta la più importante iniziativa attualmente in corso in Italia sul tema.

Delle ipotesi alle quali sta lavorando Federparchi hanno parlato Massimo Piraccini, che ha fermato l’attenzione sui possibili sviluppi dei servizi forniti dal sito www.parks.it e più in generale dell’utilizzazione della “rete” e degli strumenti informatici, e Luigi Bertone, che ha sottolineando le potenzialità offerte dalle azioni di “sistema”, in grado di assicurare dimensioni di scala adeguate.

Due esempi: lo sfruttamento dei servizi ambientali per cui, nell’ambito del Protocollo di Kyoto, si potrebbero trasformare le nuove forestazioni delle aree protette in crediti da cedere a chi sia interessato a neutralizzare le proprie emissioni; la deducibilità dal reddito d’impresa delle elargizioni liberali a favore del finanziamento della ricerca degli enti parco, contenuta nell’ultima legge finanziaria.

(nella foto un particolare del parco dell´Orecchiella)

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