[07/12/2007] Energia

I produttori di biodiesel contro l´impasse del governo

LIVORNO. L´impiego di biodiesel come alternativa ai combustibili fossili può essere una strada percorribile a patto che la materia prima non provochi direttamente o indirettamente la distruzione di ecosistemi. Come invece sta accadendo nelle foreste indonesiane dove la minaccia di distruzione della foresta stessa è rappresentata proprio dall´espansione delle piantagioni di palma da olio, dovuta alla crescente domanda europea di biodiesel.

Questa doverosa premessa prima di dare notizia dello sfogo di Assocostieri - Unione produttori biodiesel per l´impasse che sta vivendo il settore a causa di un inghippo burocratico. «In Italia - si legge in una nota dell´associazione - il biodiesel stenta ancora a decollare a causa della mancanza di un decreto, che il ministero dello Sviluppo economico avrebbe dovuto emanare entro il 30 marzo 2007, contenente le sanzioni verso i soggetti che non adempiono all´obbligo di miscelare il biodiesel nei carburanti fossili, secondo quanto previsto dalla legge finanziaria 2007. A oggi infatti il ministero dello Sviluppo economico non ha ancora trasmesso al Consiglio di Stato la bozza di regolamento che disciplina questo aspetto, fondamentale affinché sia garantito il rispetto della direttiva europea 30/2003 del 30 marzo 2003 che impone agli stati membri di prendere tutte le misure necessarie al fine di incrementare l´utilizzo di biocarburanti».

«La definizione delle sanzioni è un elemento essenziale per il rispetto dell´obbligo e del quadro regolamentare del settore - spiega Maria Rosaria Di Somma, direttore generale di Assocostieri - Unione produttori biodiesel - Il grave ritardo registrato dal ministero dello Sviluppo economico nell´avviare una semplice procedura propedeutica alla pubblicazione del decreto e alla sua entrata in vigore ci sconcerta, in quanto risulta inadempiente proprio l´amministrazione a cui compete il controllo dell´approvvigionamento del mercato energetico nazionale».

«Come Assocostieri - continua Di Somma - esprimiamo stupore per questo ritardo, considerando come la bozza, preparata di concerto con le amministrazioni interessate, fosse pronta già dalla fine di luglio e che non sia mai stata sollevata alcuna osservazione».

La legge Finanziaria 2007 - si legge sempre nella nota - prevede un obbligo per i soggetti che immettono in consumo carburanti fossili, di utilizzare l´1% di biocarburanti per l´anno 2007, il 2% per l´anno 2008, con un obiettivo al 2010 del 5,75%, dando priorità al prodotto di filiera. I passi avanti di questi giorni hanno così subito un´improvvisa battuta d´arresto. Con la conversione del Decreto Legge 1 ottobre 2007, n. 159 entrato in vigore il 1° dicembre scorso, sono stati finalmente rimossi tutti i vincoli di natura fiscale che fino ad allora avevano di fatto bloccato l´immissione del biodiesel sul mercato, impedendo di raggiungere il quantitativo minimo, pari all´1% dei carburanti di origine fossile, previsto dalla legge per il 2007. Successivamente - conclude la nota - il bando per l´assegnazione del biodiesel di filiera da parte dell´Agenzia delle dogane lasciava ben sperare che l´utilizzo del biodiesel in Italia potesse diventare realtà, avvicinandoci finalmente agli obiettivi fissati dalla Comunità Europea e dalla normativa nazionale, con conseguenti benefici ambientali anche per il nostro Paese.

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