[12/12/2007] Aria

Qualità dell´aria, non si parla di nanopolveri in nuova direttiva Ue

LIVORNO. A Bruxelles, dopo una lunga gestazione, si è concluso il percorso che porterà alla nuova direttiva sulla qualità dell’aria. Dopo estesi negoziati fra eurodeputati e Consiglio, è stato infatti votato in plenaria il compromesso che apre la strada a controlli e limiti nei livelli delle particelle sottili presenti nell´aria. La nuova legge obbligherà le autorità locali e gli Stati membri a nuovi standard per limitare i rischi alla salute causati dalle queste particelle presenti nell´aria.

Il testo votato in seconda lettura dagli eurodeputati apre infatti la strada a una nuova direttiva, che aggiorna le precedenti, obbligando tutti gli Stati membri a monitorare e fissare limiti precisi dei livelli di particelle Pm2.5. Ovvero la frazione di particolato atmosferico composta da particelle con un diametro inferiore ai 2,5 micron, che possono attraversare i filtri fisiologici dei nostri polmoni, ed essere quindi veicolate nell’organismo attraverso il sangue, e che sono definite tra i fattori responsabili di un aumento dei problemi cardiaci. Secondo il report del gruppo di lavoro dell’Organizzazione mondiale della salute (Oms), «il rischio di prolungate esposizioni a un’atmosfera carica di queste particelle sospese, può provocare una riduzione significativa dell´aspettativa di vita, malattie cardiovascolari e cancro ai polmoni».

Per queste particelle, dopo la prima lettura oltre un anno fa e il successivo voto in commissione parlamentare ambiente, il relatore tedesco Holger Krahmer del gruppo dell’alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa (Alde), ha trovato un compromesso con il Consiglio che fissa limiti entro il 2010 per un massimo di 25 micron per metro cubo, in vista di vincoli precisi entro il 2015. Dal 2020, la soglia dovrebbe abbassarsi a 20 micron.

Rimangono invece invariati i limiti annuali attualmente in vigore, per le particelle PM10 (quelle con diametro aerodinamico inferiore a 10 micron) perché non è stato trovato l´accordo con il Consiglio per rivederne i valori. «L´importante passo avanti con questa legislazione per la qualità dell´aria in Europa- ha commentato il relatore Krahmer- è rappresentato dalla nuova regolamentazione delle particelle fine PM2.5. Tutti gli esperti di settore sono convinti dell´alto rischio che queste sostanze causano alla salute umana».

Soddisfatto anche il commissario all’ambiente Stavros Dimas «per l’introduzione di norme europee per lottare contro l’inquinamento da Pm2,5». Ma non vi è traccia in questo documento frutto dei negoziati tra l’europarlamento e il Consiglio, di limiti e rilevazioni di particelle dal diametro ancora più piccolo, le cosiddette nanopolveri, che vengono additate quali i peggiori nemici della nostra salute.

Forse perché troppo difficili da rilevare, essendo presenti anche (e forse soprattutto) in natura, forse perché gli studi relativi ai loro effetti sulla salute non sono ancora al punto da determinare la base di riferimento per la definizione di una nuova regolamentazione comunitaria, come è accaduto invece per i report dell’Oms sulle altre particelle. Comunque per il 2013 è prevista una revisione della direttiva. Vedremo gli sviluppi, se ci saranno. Per ora il quadro giuridico-normativo europeo di riferimento è questo.

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