[22/03/2006] Acqua

Oggi la giornata mondiale dell´acqua, ma dal forum mondiale ben pochi impegni

BRUXELLES. Mentre si celebra in tutto il mondo la “giornata mondiale dell’acqua” bene comune che appartiene a tutti gli abitanti della terra e patrimonio dell’umanità, a Città del Messico si chiude il Forum Mondiale dell’Acqua che ha confermato la disomogeneità della distribuzione della risorsa nel globo, ma nel cui documento conclusivo, salvo smentite dell’ultima ora, non sono riportate dichiarazioni particolarmente impegnative. La bozza di documento che sarà votato dai 140 governi non contiene infatti la definizione di acqua come diritto umano.

La risoluzione del Parlamento Europeo che aveva messo in imbarazzo la Commissione Europea, al punto che la ministra spagnola Cristina Narbone Ruiz aveva dichiarato di voler rispettare il mandato del Parlamento, oggi invece parla di ricerca di un minimo comune denominatore perché «è meglio un testo "insignificante" ad un
non accordo, che dichiarerebbe il fallimento del Forum».

Sempre a Città del Messico nei giorni scorsi si è concluso il Forum Alternativo organizzato dai movimenti in difesa dell’acqua, con una dichiarazione congiunta conclusiva (riportata nella sezione documenti), in cui sono contenuti appelli, richieste, proposte ed impegni rivolti a tutti i cittadini, organizzazioni, movimenti sociali, governi e parlamenti.

Intanto oggi a Bruxelles, la Federazione sindacale europea dei Servizi pubblici (FSESP), assieme ai movimenti ed ai gruppi ambientalisti ha organizzato una catena umana che partirà da Place Schuman, in prossimità dell’edificio Aquafed che ospita la lobby degli operatori privati dell’acqua e le multinazionali del settore sino al Consiglio dei ministri dell’Unione europea e alla Commissione europea.

I manifestanti chiedono: l’esclusione totale della distribuzione dell’acqua e dei sistemi di smaltimento delle acque reflue dal campo di applicazione della direttiva Bolkestein; l’esclusione totale della distribuzione dell’acqua e dei sistemi di smaltimento delle acque reflue dal GATS; la non liberalizzazione e la non privatizzazione della distribuzione dell’acqua e dei sistemi di smaltimento delle acque reflue; il riconoscimento dell’acqua come un diritto umano fondamentale la cui distribuzione deve essere un servizio pubblico.

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