[13/12/2007] Acqua

Messa in sicurezza dell´Arno, il punto dell´assessore provinciale

FIRENZE. Si torna a parlare di Arno e della sua messa in sicurezza. L’assessore provinciale alla bonifica e difesa del suolo Stefano Giorgetti, interrogato da Alleanza nazionale fa il punto della situazione: «La provincia ha già effettuato un primo intervento a Castelfiorentino. La prima grande cassa di espansione del bacino dell’Arno della provincia di Firenze, quella di Madonna della Tosse, sul fiume Elsa. Si stanno altresì, progettando, in collaborazione con i consorzi di bonifica dell’area fiorentina e delle colline del Chianti, interventi sul piano stralcio rischio idraulico localizzati nei bacini di fiumi e torrenti tributari dell’Arno, tra cui la Pesa, la Greve, la Sieve, il Bisenzio e la parte terminale dell’Ombrone pistoiese. Sulla tempistica delle casse di espansione posso affermare che un gruppo di progetti stanno giungendo all’approvazione definitiva e all’appalto».

Giorgetti poi si sofferma sullo stato attuale del rischio, tema su cui è difficile dare risposte precise ma impossibile da eludere «sulla base di uno studio Cnr, si evidenzia che una tropicalizzazione del clima rende più probabili eventi in termini di intensità di pioggia nel bacino dell’Arno, tali eventi possono creare situazioni di forte criticità per la capacità del deflusso. Non è, altresì, ancora chiaro in che relazione possa essere messa questa tendenza climatica con eventi tipo quello del 1966 che ha avuto caratteristiche idrogeologiche completamente diverse».

L’assessore concludendo si sofferma sui finanziamenti per l’Arno, argomento su cui An è molto suscettibile «Il presidente Renzi, infine, ha più volte evidenziato la situazione di deficit degli interventi del piano stralcio di rischio idraulico. Gli enti locali stanno svolgendo la loro parte prevedendo sostanziose partite di bilancio, sia per i compiti istituzionali che gli sono attribuiti sia per il cofinanziamento degli interventi quindi, anche noi, rispetto a questo, stiamo facendo la nostra parte e ci stiamo facendo sentire anche per quanto riguarda la necessità di una maggiore attenzione da parte del governo».

Non molto soddisfatto Pier Giuseppe Massai (An): «Sull’Arno si sta lavorando sulle stesse cifre 2005. Queste cifre ci sono, vanno solo erogate. Ad oggi, gli unici soldi veri ed effettivi sono quei 7 milioni che una finanziaria del governo Berlusconi ha messo. La cassa di espansione di Madonna della Tosse era praticamente già pronta quando è arrivato il presidente Renzi. E questa è, ancora, l’unica opera di regimazione che è stata fatta in tutta la provincia di Firenze». Il capogruppo di An ha poi le idee chiare sullo stato attuale del pericolo alluvioni ed individua il vero responsabile «Sul cambiamento di clima il Cnr dice una cosa molto netta e secca: con questo clima e con eventi di cambiamento climatico, anche non derivanti dall’azione dell’uomo, l’Arno è molto più pericoloso del 1966. Non intervenendo nella regimazione degli affluenti, ma solo sull’Arno, si rischia un nuovo incubo. Torno a ribadire che non vedo quell’attenzione che vorrei e, soprattutto, quella risposta che vorrei da parte della provincia verso la Regione che è il primo ente ad avere responsabilità sulla mancata messa in sicurezza dell’Arno».

Il tema è serio e sicuramente interessante l’aspetto di come i cambiamenti climatici, a scala locale, influenzino direttamente il bacino. Quali misure di mitigazione da adottare, quali priorità dare agli interventi strutturali. A nostro modo di vedere la discussione di cui sopra non alza di un centimetro il livello della conoscenza, riaffermando solo note posizioni politiche di schieramento.

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