[13/12/2007] Comunicati

Bali, il Sudafrica chiede alla Toscana di esportare tecnologie e know how per far fronte ai cambiamenti climatici

FIRENZE. La Rete dei governi regionali per lo sviluppo sostenibile ha chiesto alla Toscana di porsi alla guida delle politiche della Rete per gli accordi post-2012. E grande successo ha riscosso la presentazione a Bali da parte dell’assessore regionale Marco Betti del progetto in corso di realizzazione con tecniche antisismiche e ecosostenibili della scuola dell’isola di Nias.
«Tutte le Regioni presenti – racconta Betti (Nella foto) - hanno dichiarato che la strada intrapresa è il modello con cui la Rete dovrà gestire i suoi interventi. E già ora le organizzazioni internazionali coinvolte nella ricostruzione di Nias chiedono assistenza ai responsabili del progetto, in cui il nostro partner principale è il Nord-Sumatra. La scuola costruita da un team coordinato dall’architetto Vanni Puccioni costa infatti la metà di quelle dell’Unicef ed è davvero antisismica: c’è stato un terremoto di intensità 6,5 della scala Richter e nel nostro edificio non si è nemmeno scheggiata la vernice».

Ad un anno e mezzo dalla firma della convenzione con l’Unione europea, che ha assegnato al progetto 800.000 euro, è stato già completato il primo edificio della scuola elementare che è al tempo stesso centro di formazione e di creazione di microimprese. In questo periodo sono già stati formati oltre 200 tecnici.

Quanto alla richiesta alla Regione Toscana di assumersi la responsabilità di guida delle politiche della Rete per gli accordi post-Kyoto, Betti ha dichiarato che «è l’aspetto più delicato che si sta negoziando a Bali, proprio quello su cui Usa, Cina ed India sono più rigidi. Cosa possono fare le Regioni? Moltissimo».

Gli incontri di Bali sono serviti anche a mettere in moto altri progetti. Ed è emersa una richiesta alla nostra regione che è veramente significativa e che allude non poco ad un’idea di riconversione ecologica o quantomeno di possibile futuro riorientamento dell’economia toscana: «La regione del Capo, che si sta preparando a ospitare i Mondiali di calcio del 2010, e quella del Nord Sumatra, soffocata dalla crisi energetica, ci hanno chiesto – ha detto infatti Betti - di esportare tecnologie e know how toscani per far fronte ai cambiamenti climatici nei settori della gestione dell’acqua e del territorio, dei trasporti e dell’energia. Ma la cooperazione con le Regioni funziona anche nell’altro senso: Paesi Baschi, Catalogna, Galizia, e altri sono già avanti nella messa a punto di piani di adattamento, che consentano di proteggere economia, agricoltura ed ambiente. La Toscana non può permettersi di rimanere indietro. La Rete ci offre l’occasione per acquisire queste esperienze e iniziare da subito a mettere mano ad un piano integrato ed intersettoriale per proteggere il nostro modello di vita dall’impatto oramai inevitabile dei cambiamenti climatici».

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