[14/12/2007] Comunicati

Vigni (Se): «Il nostro obiettivo è fare della cultura ecologista una grande priorità per il Pd»

LIVORNO. Vigilia di consiglio nazionale per Sinistra Ecologista. Domani, infatti, l’organismo dirigente dell’associazione - di cui fanno parte, oltre ai rappresentanti dei circoli territoriali, personalità di rilievo della cultura politica ambientalista – si riuniranno dalle 10 presso la “Sala Fredda” in Via Buonarroti 12.

L’assise verrà introdotta dalla relazione di Fabrizio Vigni (Nella foto), portavoce nazionale Sinistra Ecologista. Il tema all’ordine del giorno è: “Verso una nuova associazione degli ecologisti democratici: il ruolo e le proposte di Sinistra Ecologista”.

Vigni, qual è il futuro dell’associazione dopo la nascita del Pd?
«Sinistra ecologista nasce 5 anni fa come associazione di tutti gli ambientalisti che facevano riferimento ai Ds, più i non iscritti ovviamente, con l’obiettivo di far diventare la cultura ecologista una leva di rinnovamento della sinistra. Abbiamo costruito un’esperienza utile, con 100 circoli sparsi per il territorio nazionale, e che ha contribuito credo a fare entrare questa cultura in tutto il centro-sinistra italiano. Ora però si apre, con la nascita del Partito Democratico, una fase politica nuova. Noi non vogliamo disperdere le nostre esperienze e idee, ma sentiamo la necessità di ricollocare la nostra stessa esperienza. E la proposta che facciamo è di promuovere la costruzione di una associazione nuova, di tutti gli ambientalisti che fanno riferimento al Pd. Quindi più larga e con l’obiettivo non di dar vita ad una corrente ambientalista del Pd, ma di essere un’associazione aperta, radicata nel territorio, che abbia il fine di far essere davvero la cultura ecologista una grande priorità per il Pd, come del resto Veltroni ha indicato al Lingotto. Domani quindi si terrà il consiglio nazionale su questa proposta, al quale seguiranno a gennaio le assemblee dei nostri circoli, per poi concludere il percorso nell’assemblea nazionale in programma il 2 febbraio».

Ma qual è il bilancio di questi 5 anni?
«Bilancio positivo, fatto di indubbi successi culturali perché la nostra visione ambientalista niente affatto moderata perché consapevole di quanto radicali siano i cambiamenti necessari, ha fatto strada nel centrosinistra e non solo».

Culturalmente ok, ma sul piano dell’azione dei due governi che si sono alternati in questi 5 anni?
«Arrivavo a dire che a questi successi culturali non sempre hanno corrisposto vittorie politiche. In Italia si fa ancora fatica ad avere la necessaria svolta sulle politiche nazionali e locali. Un esempio su tutti: il clima. Questo governo ha il merito di aver invertito la tendenza rispetto a Berlusconi con buoni provvedimenti sull’efficienza energetica, sullo sviluppo delle rinnovabili, fino alle misure inserite nell’ultima finanziaria, ma la somma di questi buoni provvedimenti non fa una politica nella lotta ai cambiamenti climatici, a favore della modernizzazione ecologica, del rispetto di Kyoto. Insomma c’è bisogno di una svolta. E la priorità per l’Italia, secondo me, è che ha bisogno di un piano nazionale per il clima come hanno fatto Inghilterra e Germania, con obiettivi precisi e tempi. In modo da rimetterla al passo con l’Europa».

Tra le priorità, oltre ai cambiamenti climatici e all’energia, ci sarebbero anche il flussi di materia e la mobilità.
«Certo, la mobilità in particolare è una delle arretratezze italiane, direi da sempre uno degli obiettivi dell’ambientalismo. La modernizzazione ecologica dell’Italia passa in buona parte da una moderno sistema di trasporti, e gli obiettivi sono quelli ormai indicati da anni anche se purtroppo emergono quotidianamente – vedi il caso del blocco dei Tir – quale sia la realtà attuale dell’Italia, nonostante il tema sia noto da tempo».

Che cosa pensa e quale rapporto avrete con il nuovo raggruppamento politico della Sinistra Arcobaleno?
«Il sistema politico italiano è in una profondissima crisi, e io penso che una delle ragioni per cui la politica italiana fa più fatica a prendere in mano le tematiche ambientali sta nella frammentazione di un sistema politico ancora troppo rivolto al secolo scorso e troppo poco al XXI secolo. Tutto ciò che va ad aggregare forze politiche e rinnovarne idee e programmi è quindi per me una buona cosa. Credo che sia una buona cosa la nascita del Pd e che anche la Sinistra Arcobaleno avrà successo».

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