[14/12/2007] Rifiuti

Le aziende dell´Ato sud avviano un percorso comune

LIVORNO. Mettere in comune le funzioni vitali di gestione aziendale. È questo il primo passo di Csa, Csai, Aisa, Casentino servizi, Sienambiente e Coseca spa, aziende di igiene urbana delle provincie di Arezzo, Siena e Grosseto, per arrivare alla costituzione di un soggetto unico in grado di gestire il ciclo integrato dei rifiuti per l’area vasta della Toscana meridionale.

Le quattro aziende infatti hanno costituito quattro gruppi di lavoro interaziendali che partiranno a gennaio prossimo, e lavoreranno alla definizione di un Piano di comunicazione strategica di area vasta, alla elaborazione di una gestione comune delle attività di determinazione e riscossione della Tariffa di igiene ambientale, alla definizione di procedure amministrative unificate per i grandi acquisti, all’indicazione di un percorso per l’allineamento di tutte le aziende alle certificazioni di qualità, ambiente e sicurezza (ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001 ed EMAS).

Obiettivo delle sei aziende, quello di intraprendere un percorso di scambio e collaborazione per trovare la forma organizzativa idonea a candidarsi al ruolo di gestore unico dell’Ato Toscana Sud, nella prospettiva del Piano interprovinciale dei rifiuti che dovrà garantire la chiusura del ciclo e l’autosufficienza per l’area vasta.

«Questo percorso nasce dalla nuova legge regionale che crea un Ato della Toscana meridionale e che detta i tempi della gara e dell’affidamento a un unico gestore – spiega il presidente di Aisa Valter Rossi – Dobbiamo dialogare tra di noi, mettendo insieme quelle attività che sono sinergiche, scambiando conoscenze ed esperienze sugli acquisti, sulla comunicazione, sulle certificazioni di qualità e sulla gestione della tariffa, per la quale Arezzo è stata una delle prime province nell’applicazione».

Il presidente del Coseca Saimo Biliotti spiega che il percorso intrapreso è quello che dovrà «consentire a regime di andare a costituire un raggruppamento di aziende che partecipi alla gara per la gestione del servizio. Si mettono quindi fin da ora sul tavolino una serie di argomenti, tra cui la sussidiarietà fra i vari impianti, le aree di competenza, le conoscenza per risparmiare in un’ottica di sistema. Insomma il primo passo è quello di creare uno standard per un territorio».

«Il percorso che possiamo fare insieme – aggiunge Lucia Coccheri di Sienambiente – è quello di creare sinergie rispetto a funzioni che possono essere standardizzate: comunicazione, qualità, acquisti e Tia. Si tratta di funzioni industriali che non toccano la governance, su cui invece dovranno essere i soci a decidere. Questo rendere omogeneee le procedure significa accettare la sfida della nuova legge regionale, una sfida che accettiamo con enorme soddisfazione perché nonostante l’incertezza del quadro generale ora c’è una strategia e soprattutto degli obiettivi a cui tendere».

«Ci aspettiamo che questa integrazione porti due tipi di vantaggi – dice Luana Frassinetti di Csai - uno di tipo gestionale per quanto riguarda il supporto organizzativo e il secondo è che in un’ottica nuova di area vasta dobbiamo renderci responsabili ed essere di supporto all’ente di autorità di ambito: ci stiamo proponendo di collaborare per sostenere l’Ato che verrà e ci pare fondamentale che nella redazione dei piani si tenga conto di cosa sono le aziende che oggi lavorano su questo territorio. Inoltre questo percorso è stato intrapreso pensando anche alla necessità di garantire l’autosufficienza dal punto di vista degli impianti. Infine per avere più forza nell’ottenere quanto spetta all’area vasta per il finanziamento di attività di raccolta e successivamente trattamento dei rifiuti».

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