[17/12/2007] Comunicati

La qualità della vita in Toscana: stavolta tocca al Sole 24Ore

LIVORNO. Non è andata benissimo alle province toscane nel rapporto sulla qualità della vita del sole 24 ore: l’ultimo rapporto dell’anno che sta volgendo al termine e che prova a mettere assieme sei aree tematiche, ognuna composta da altrettanti indicatori, per arrivare ad una graduatoria finale per ricavarne uno scenario sintetico su come si vive nelle città italiane.

In Toscana scendono di classifica (rispetto allo stesso rapporto dello scorso anno) ben cinque province: Siena che lascia addirittura il podio tricolore pur rimanendo nella top ten; Firenze e Grosseto che perdono tre postazioni (passando rispettivamente da 8 a 11 e da 10 a 14) sei Pisa (da 41 a 47)e addirittura quindici Livorno che dal 23° posto passa al 38°.

Va meglio a Lucca che ne guadagna undici passando dal 27° posto al 16°; Arezzo che scala di nove postazioni (da 45 a 36); Massa Carrara cinque (da 69 a 64) e Pistoia due (da 65 a 63).

Basta questo per dire che nelle stesse città si è guadagnato o perso in qualità della vita? Evidentemente no, anche perché analoghi rapporti, quale quello di Italia Oggi di alcuni giorni fa arrivano a classifiche diverse, anche se con conclusioni analoghe: l’Italia è divisa in due con un centro nord in cui le province scalano e scendono la classifica ma rimangono comunque ancorate a postazioni mediane e un sud che fatica a guadagnare posizioni sopra il 50.

Analoghe le fonti dei dati, ma diversa la loro interpolazione e i pesi attribuiti ed evidentemente questo è il motivo del saliscendi che vi si ritrova.

Ne è un esempio eclatante quello relativo ai dati sulla qualità ambientale, dove in entrambi i rapporti si utilizzano i risultati di Ecosistema urbano ma in maniera assai diversa. Mentre l’indagine di Italia Oggi trae dal rapporto di Legambiente alcuni degli indicatori e li utilizza attribuendo loro un peso diverso, in questo del Sole 24 ore, la classifica finale viene elaborata e ponderata assieme ad altri parametri che rispondono alla domanda di salute e di servizi. Tra questi troviamo l’indice Tagliacarne sulla dotazione di infrastrutture, la dotazione di asili per l’infanzia, la velocità della giustizia nell’esaurire le cause in corso, ma anche i valori meteo relativi al clima, calcolando la differenza tra la temperatura media del mese più caldo e quella del mese più freddo.

Relativamente a questi indicatori, la tabella delle città toscane si rimescola e in un generale miglioramento che le caratterizza tutte e dieci, sul podio troviamo Lucca, Livorno e Pisa (rispettivamente al 7°, 8° e 12° posto della classifica nazionale), mentre agli ultimi tre posti troviamo Siena, Massa Carrara e Grosseto (al 43°, 59° e 68° posto della classifica nazionale).

In tema di ambiente, servizi e assistenza la percezione dei cittadini è molto più severa delle statistiche ufficiali. Questo ulteriore parametro utilizzato dal sole 24 ore parte da una indagine definita Sentiment, che riguarda la valutazione soggettiva di un campione di cittadini residenti nelle 103 province indagate riguardo alle varie tematiche.

In Toscana si scopre che generalmente i cittadini hanno una percezione peggiore rispetto a quanto attribuito dai valori statistici a questi parametri, ed è Massa la provincia in cui la postazione della classifica ufficiale si avvicina di più a quella della percezione dei cittadini (65° posto), mentre a Grosseto il sentire comune sopravaluta le effettive prestazioni (48° posto).

In definitiva quale sia la vera situazione delle province italiane rispetto alla qualità delle vita è difficile a dirsi, per la stessa natura del parametro che si vuole indagare: niente è infatti più soggettivo della qualità della vita. E non è facile quindi, neppure per gli scienziati sociali, trovare un accordo sia sul significato teorico con cui definirla sia di conseguenza sugli strumenti utili a descriverla. Resta il fatto, come abbiamo più volte scritto su queste pagine, che senza voler arrivare a definire indici che hanno valore di stretta natura soggettiva, sono tanti i parametri che invece potrebbero descrivere lo stato sociale e ambientale delle nostre città, in maniera invece del tutto oggettiva.

Si tratta allora di stabilire criteri e parametri certi, omogenei e confrontabili, che diano oltre ad un valido contributo al dibattito (ruolo innegabile di tutti questi rapporti) sulle e tra le amministrazioni anche strumenti efficaci per poter migliorare concretamente la “vita” nelle nostre città.

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