[17/12/2007] Parchi

Cosa chiedono i parchi

PISA. L’assemblea di Federparchi tenutasi all’Appia Antica ha dato voce ai parchi e alle aree protette. La relazione del Presidente Matteo Fusilli è stata chiara al riguardo; i parchi rivendicano un ruolo forte e chiaro nella politica nazionale a sostegno di nuove politiche ambientali.

Non basta qualche soldo in più – che serve naturalmente - e neppure rimettere a regime i parchi nazionali paralizzati dai commissariamenti. Serve soprattutto - tanto per fare un esempio che riguarda da vicino anche la Toscana - rilanciare il ruolo delle aree protette marine ancora gestite (si fa per dire!) secondo concezioni e interpretazioni normative assolutamente ridicole e fuori dal tempo. Serve ed è urgente mettere parchi e aree protette nelle condizioni di fare sistema, cooperare intorno a progetti e iniziative comuni nel Santuario dei cetacei come per la Convenzione alpina o il progetto Ape ( Appennino parco d’Europa).

E questo vale ed è urgente anche per la Toscana che da troppo tempo rimugina sulla nuova legge regionale che non decolla. Aspettammo Artusa alla prova e ora aspettiamo Betti. Ma l’attesa non è la miglior medicina per le istituzioni. I sei parchi toscani sono ora a regime (o quasi) e si devono dare una mossa e debbono farlo d’intesa con la regione e gli enti locali. Serve dunque una nuova legge che eviti infortuni come quello della Val d’Orcia ed anche un Osservatorio regionale. Così i parchi toscani faranno anche la loro parte nella preparazione della terza conferenza nazionale dei parchi prevista per gli inizi del 2009. Il dopo Bali significa anche questo.

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