[18/12/2007] Comunicati

Cispel: rifiuti e acqua sono le emergenze più incombenti

FIRENZE. Si è svolto stamani, nell’ambito dell’assemblea di Cispel Confservizi Toscana (che riunisce le oltre 240 aziende di servizio pubblico della regione), il convegno “Le sfide ambientali della Toscana”. Presente l’Assessore regionale ai rifiuti Annarita Bramerini, che ha preso parte ad una tavola rotonda col presidente di Cispel Alfredo de Girolamo e con i coordinatori del servizio idrico integrato - Fausto Valtriani - e dell’igiene ambientale, Paolo Regini.

Delle quattro priorità individuate (rifiuti, acqua, energia, trasporto pubblico/qualità dell’aria) due vengono poste da Cispel come le più incombenti: l’emergenza rifiuti – esaurimento delle discariche entro il 2010, realizzazione dei termovalorizzatori previsti dai Piani Provinciali, raccolta differenziata (con particolare accento posto sulla chiusura del ciclo di smaltimento) - e la cronicizzazione della crisi idrica causata dai cambiamenti climatici in corso (in Toscana, secondo dati citati da Valtriani, mancano all’appello 5 miliardi di metri cubi di acqua, derivanti da una riduzione delle piogge del 48% rispetto alla media da Gennaio a Novembre 2007): per entrambe si evidenzia la necessità di un sostegno agli investimenti e di un maggiore coordinamento della gestione delle risorse a livello regionale (fino alla richiesta, per quanto riguarda l’acqua, di un «master plan» della risorsa idrica), per scongiurare l’ingovernabilità data dalla sovrapposizione delle competenze. E la massima attenzione viene posta sulla necessità di un quadro normativo chiaro e stabile, anche per uscire dall’attuale situazione di stallo sulla revisione del Testo Unico sull’ambiente e sul ddL Lanzillotta. Soddisfazione, infine, viene espressa riguardo alla nuova recente normativa regionale sui rifiuti, assieme all’auspicio di una sua rigorosa applicazione.

Più specificatamente, tre sono le proposte di Cispel: destinazione della totalità degli introiti derivanti dal Tributo speciale per il conferimento in discarica (la cosiddetta «ecotassa», circa 24 milioni di euro l’anno) agli investimenti nel settore dei rifiuti, con attenzione particolare alla realizzazione degli impianti di recupero energetico previsti e alla chiusura del ciclo integrale dei rifiuti; maggiore coordinamento delle competenze (e meno frammentazione: anche la riduzione del numero degli attori può portare, come giustamente viene ricordato dal presidente De Girolamo, ad «essere più forti» in fase contrattuale); istituzione di una «norma periodica di semplificazione» che vada in consiglio ogni sei mesi, per monitorare il processo di semplificazione amministrativa.

Riguardo alle politiche energetiche e dei trasporti, viene chiesto alla Regione di considerare e «governare» il dissenso, senza però lasciarsi immobilizzare dal sistema dei veti incrociati o di consentire che la richiesta di partecipazione e informazione della popolazione si trasformino in pretesti per ulteriori rinvii. Non manca una stoccata di carattere più strettamente “politico” sugli aspetti tecnologici riguardanti i rifiuti: nel documento presentato si pone il dubbio che la discussione sulle tecnologie possa essere «animata più dalla volontà di rinviare le scelte che da un corretto ragionamento sull’innovazione e sulla ricerca».

Nel suo intervento l’assessore Bramerini evidenzia come la proposta di destinazione esclusiva dell’Ecotassa ad investimenti nel settore dei rifiuti sia già stata fatta propria dalla Regione, e come la nuova normativa approvata ponga al centro dell’attenzione proprio il problema della governance regionale: l’obiettivo condiviso è una semplificazione delle procedure e la fine dei rimpalli pubblico/ privato, «un gioco che non paga più».

Pone poi il problema dell’affinamento del ciclo industriale della raccolta differenziata, con particolare attenzione posta (così come da Cispel) sulla fase di riciclaggio effettivo, ancora molto indietro rispetto alle esigenze: cita dati secondo cui il 35% dei rifiuti che arrivano alle discariche avevano già subito un processo di differenziazione ed erano quindi da utilizzare, invece che finire in discarica. E avverte che il 2008 è l’ultimo anno utile per prendere decisioni d’impatto, poichè nell’anno successivo la vicinanza delle elezioni porterà, come sempre avviene, ad un sostanziale immobilismo delle scelte.

In conclusione del suo intervento, l’assessore indica quale sia stata a suo parere una significativa colpa delle istituzioni: l’aver lasciato «ad alcune aree geo-politiche» l’esclusiva delle tematiche di sostenibilità ed eco-compatibilità dello sviluppo. Occorre – ha concluso – «un approccio laico» a questi temi, una «uscita dalle ideologie» che permetta di portare avanti la discussione in modo meno ideologico di quanto sia accaduto finora. E per fare questo è fondamentale una informazione completa e adeguata della cittadinanza sulle tematiche di sviluppo.


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