[19/12/2007] Energia

Il dormitorio del nibbio, quello della Lipu e il nemico numero 1: l´eolico

LIVORNO. Secondo la Lega italiana protezione uccelli «Il progetto di impianto eolico a Campomaggiore viola le normative italiane e internazionali». Si tratta di un campo eolico costituito da sette torri che dovrebbe essere realizzato in provincia di Potenza.

La Lipu torna alla carica dopo che la scorsa estate aveva scritto una lettera alla regione Basilicata per chiedere «l’attivazione di un tavolo comune per un approfondito esame del progetto e l’individuazione di soluzioni che potessero salvaguardare l’area interessata dall’impianto».

L´associazione sottolineava che l’area è a poca distanza da tre siti Rete Natura 2000 ed è all’interno di una Important birds area (Iba) e interferisce con «un dormitorio frequentato da decine di esemplari del raro nibbio reale».

Ad ottobre un’area di 12 mila metri quadrati interessata dal progetto era stata messa sotto sequestro dal Corpo Forestale dello Stato di Potenza per difformità rispetto alle autorizzazioni regionali.

La Lipu invoca le direttive europee sulla protezione dell’avifauna anche se l’area, per sua stessa ammissione, non è all’interno ma vicina a siti di Rete Natura 2000, e quindi non direttamente compresa in una Zona di protezione speciale o in un Sito di importanza comunitaria protetti dalle direttive habitat e uccelli. E’ vero che si richiamano le Iba, ma queste, individuate su indicazioni ddella stassa Bird-Life international di cui la LIpu fa parte, comprendono aree molto più vaste delle Zps e coincidono spesso con interi grandi corridoi migratori dell’avifauna.

Nonostante queste contraddizioni secondo Giorgia Gaibani, responsabile Iba e Rete Natura 2000 della Lipu, «Le violazioni alla legge sono macroscopiche. Oltre alla Valutazione d’impatto ambientale, manca la Valutazione di incidenza, così come invece prevede la direttiva Habitat per qualsiasi progetto che abbia un’incidenza su un sito di Rete Natura 2000, proprio come quello di Campomaggiore. A questo punto preso atto che la regione non ha voluto attivare il tavolo comune richiesto, chiediamo che si approfondisca la vicenda e, una volta accertate le gravi violazioni, si blocchi in via definitiva questo progetto che crediamo farebbe scempio del territorio e della biodiversità».

Le opinioni sull’impatto dell’eolico sull’avifauna sono molto differenziate ed è singolare che a Potenza si tiri in ballo il dormitorio del nibbio reale da parte della Lipu e che in Toscana siano addirittura i cacciatori a denunciare il disturbo che le pale eoliche creerebbero ai fagiani lanciati da loro stessi per ammazzarli.

Del resto anche stavolta la Lipu, nonostante la sua costante opposizione alla realizzazione di impianti eolici ovunque vengano proposti, conferma di essere «favorevole all’utilizzazione delle fonti energetiche alternative nell’ambito di una politica di sostenibilità mirata al rispetto del protocollo di Kyoto. L’intera questione energetica va però affrontata in modo complessivo partendo dal presupposto che solo un’attenta analisi dei costi e dei benefici e un’accurata programmazione complessiva possono dare efficaci risposte alle esigenze di approvvigionamento energetico nel rispetto della sostenibilità ambientale».

Insomma, l´eolico sì, ma ovviamente non nel mio cielo!

Il problema è se il Protocollo di Kyoto (e la sopravvivenza di intere specie di uccelli messe in pericolo dal global warming, come dicono gli scienziati), al di là del contingente problema di Campomaggiore e delle sue difformità rispetto al progetto, possa essere bloccato per le più diverse ragioni in ogni “giardino” dove viene proposto di metterlo concretamente in atto.

Torna all'archivio