[19/12/2007] Rifiuti

Rifiuti di Bagnoli a Piombino: la Regione subordina la firma a una serie di condizioni

PIOMBINO. Un filo rosso tesissimo ha legato in queste ore le città di Piombino e di Firenze. Oggi infatti il consiglio comunale della città costiera ha dato mandato al sindaco Gianni Anselmi di firmare l’accordo Piombino-Bagnoli che prevede appunto il trasferimento nella vasca di colmata del porto toscano dei rifiuti provenienti dall’ex area siderurgica di Bagnoli, a Napoli. Ma a condizione che siano rispettati i vincoli che sono stati posti dalla Regione.

Il sindaco Anselmi infatti puntava ad incassare oggi il sì del consiglio al testo inviato il 7 dicembre scorso e in mattinata erano stati presentati tre ordini del giorno: quello della maggioranza, quello dei Verdi e quello di Sinistra democratica. Ma la discussione è stata interrotta nella tarda mattina, un po’ perché era in programma anche il consiglio comunale dei ragazzi, ma soprattutto per attendere qualche notizia da Firenze, dove la giunta regionale era riunita proprio per discutere su questo accordo. La delibera della giunta regionale è stata votata soltanto nel primo pomeriggio subordinando la firma a una serie di condizioni: la giunta autorizza cioé il presidente Claudio Martini a sottoscrivere l’accordo di programma quadro a condizione che siano accolti i contenuti sostanziali delle proposte di modifica dello stesso descritte nell’allegato 3:

Nell´allegato 3 si chiede per prima cosa di cambiare l’oggetto del APQ con il seguente: “Per la bonifica e lo sviluppo di Piombino attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture e per la realizzazione di interventi di bonifica negli ambiti marino-costieri presenti all’interno dei Siti di bonifica di interesse nazionale di Piombino e Napoli Bagnoli-Coroglio”.

Anche in virtù del fatto che la nuova configurazione portuale di Piombino potrebbe far sorgere problemi relativi all’erosione costiera della fascia a sud del porto impedendo l’ampliamento auspicato, la Regione chiede l’inserimento del seguente articolo: «Le parti concordano che il conferimento a Piombino dei materiali di Bagnoli può aver luogo solo a seguito dell’adozione da parte dell’autorità portuale del nuovo piano regolatore del Porto (variante III), e solo nel caso in cui questo nuovo piano consenta di stoccare nelle vasche di colmata sia i sedimenti del porto sia i materiali di Bagnoli. In caso contrario i sedimenti del porto avranno la precedenza sui materiali di Bagnoli.
Per ogni operazione, compresa la messa in sicurezza permanente della falda (operazioni che dovranno essere coerenti con i risultati dello studio previsto nell’Accordo di Programma per il SIN di Piombino del maggio 2007), dovrà essere elaborato un progetto definitivo la cui approvazione da parte degli enti competenti determinerà gli effetti di cui all’art. 252, comma sesto, del decreto legislativo n. 152/2006 per il progetto di bonifica e dell’art. 15, in combinato disposto con l’ art. 11, comma 2, 3 e 5, della legge n. 241/1990, e successive modificazioni ed integrazioni. In particolare i progetti di realizzazione delle banchine dovranno prevedere anche l’utilizzo di rifiuti recuperabili con le caratteristiche chimiche compatibili, e nel rispetto della staticità che il manufatto dovrà avere in rapporto alla destinazione d’uso prevista».

Si chiede inoltre, a garanzia della tutela ambientale della Città di Piombino, l’inserimento del seguente ulteriore articolo: «I materiali di colmata di Bagnoli, a tutti gli effetti rifiuti (recuperabili su specifico progetto conforme alla norma di settore), non devono in alcun modo superare il livello di inquinamento previsto dalla Tabella I, Allegato 5, parte IV, Titolo V del D.Lgs.152/06, abbattuto del 10%. I materiali devono essere controllati con certezza e con procedure certificate e verificate alla partenza. In ogni caso, qualora si rendesse necessario procedere alla bonifica nei siti di Piombino, per avvenuto superamento dei limiti suddetti, l’Amministrazione statale dovrà provvedere a finanziare le necessarie operazioni di bonifica».

Poiché la copertura finanziaria per parte degli interventi della seconda e terza fase è incerta, perché subordinata alla azione di rivalsa nei confronti dei soggetti obbligati, si chiede altresì l’inserimento della seguente ulteriore disposizione: «l’Amministrazione statale garantisce la continuità degli interventi della seconda e terza fase, anticipando le somme a tal fine necessarie, salvo poi procedere al recupero delle stesse nei confronti dei soggetti obbligati, ove individuabili».

Relativamente al SIN di Piombino, il comma 6 dell’art.2 deve essere integrato perché non contiene riferimenti alla produzione annuale di rifiuti speciali, e pertanto deve essere integrato con la seguente disposizione: «in conformità alla DCR n.385/99 di approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali, e in relazione alle prospettive di sviluppo delle aziende presenti nel SIN, entro quattro mesi dall’approvazione dell’APQ, dovrà essere condiviso, tra gli E.L. ed i Ministeri, un percorso tecnico istituzionale per la definitiva soluzione della gestione dei rifiuti ordinariamente prodotti dalla aziende stesse, e di quelli che verranno prodotti a seguito delle attività di riqualificazione industriale ed urbanistica, con particolare riferimento agli interventi previsti nell’Accordo dell’aprile 2005. Tale percorso tecnico dovrà portare, entro quattro mesi, alla definizione di un Accordo complessivo per la gestione dei rifiuti speciali, che preveda la trasformazione ed il recupero dei rifiuti in materiali recuperabili alternativi a quelli di cava».

Infine, poiché gli strumenti della programmazione regionale (Pit, Master-plan dei porti toscani) e le prescrizioni regionali per la Via del Prp (variante II) prevedono che il potenziamento infrastrutturale del Porto di Piombino sia realizzato anche attraverso la connessione ferroviaria, è necessario garantire la effettiva realizzabilità di quest’ultima rispetto all’esecuzione del presente APQ.

In serata quindi anche il Consiglio comunale di Piombino ha approvato un ordine del giorno dove sono state inserite le condizioni poste dalla Regione. L´ordine del giorno è stato firmato da tutti i partiti della maggioranza (Partito democratico, Socialisti italiani, Gruppo Misto, Nuova Piombino, Repubblicani europei, Sinistra Democratica, con la sola astensione di Roberta Fabiani), dai Verdi e votato favorevolmente anche da Alleanza Nazionale. Voto dissociato invece della lista civica “Per la tua città” che ha visto l’astensione di Roberto Batistoni e il voto contrario di Graziella Guglielmi.
Contraria Rifondazione Comunista che ha proposto un proprio ordine del giorno, non approvato, fortemente critico nei confronti del nuovo accordo e in polemica con la non ammissibilità del quesito referendario.

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