[20/12/2007] Consumo

Il pesce pescato in modo sostenibile? Te lo dice il cellulare

BRUXELLES. Si chiama Incofish, una sigla che nasconde un nome lungo e complicato: Integrating multiple demands on coastal zones with emphasis on aquatic ecosystems and fisheries (Integrazione delle domande multiple nelle zone costiere con enfasi sugli ecosistemi acquatici e la pesca), ma che si traduce anche in una guida sul telefonino per aiutare i consumatori europei ad acquistare specie ittiche che sono state catturate in maniera sostenibile. Una guida sviluppata all’interno di un progetto finanziato dall´Unione europea che riunisce le informazioni di 18 diverse guide all´acquisto di prodotti ittici elaborate dal Wwf, Marine conservation society ed altri organismi, con informazioni su pesci interi e filetti .

La guida informa il consumatore dando una valutazione scientifica delle condizioni generali dello stock ittico e dei fondali di pesca, sulle specie che possono essere mangiate senza aver paura di cibarsi di un pesce in via di estinzione oppure di dimensioni non regolamentari secondo le normative locali e dell’Ue. «Vogliamo far sì che i consumatori siano in grado di contribuire all´uso sostenibile degli oceani – dice il coordinatore del progetto Rainer Froese - Se la domanda di specie ittiche sovrasfruttate e di pesci troppo piccoli scenderà, non varrà più la pena catturarli. Speriamo che questo strumento si riveli utile per chiunque voglia contribuire attivamente alla protezione degli oceani».

Il consumatore ecologicamente attento dovrebbe rifiutarsi di comprare marlin blu ed eglefini e preferire gli ippoglossi catturati al largo della costa del Pacifico settentrionale americano. Il pesce granatiere dell´Atlantico settentrionale può essere comprato ma solo se i filetti superano i 49 centimetri di lunghezza. Ai dati sul pesce sostenibile è possibile accedere on line e ancora più comodamente, magari al ristorante e al supermercato, con cellulari abilitati alla navigazione in rete.

Le schede dei pesci sono composte di simboli e poche parole, per renderle immediatamente comprensibili a tutti. Il progetto Incofish è più vasto e cerca di sviluppare strumenti per la ricostituzione di ecosistemi e stock ittici sani entro il 2015. Alla ricerca, finanziata con circa 5 milioni di ero nell´ambito dell´area tematica «Cooperazione internazionale» del sesto programma quadro dell’Ue, partecipano 36 partner di 23 paesi di tutto il mondo.

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