[21/12/2007] Acqua

Per l´Acquedotto del Fiora scrivere in bolletta i parametri chimici dell´aqua è «un´idea buona, anzi ottima»!

FIRENZE. Si conclude oggi la nostra inchiesta sulla possibilità di inserire in bolletta una scheda che contenga i parametri chimici dell´acqua potabile erogata dai gestori del servizio idrico integrato, così come avviene per le acque in bottiglia. Abbiamo chiesto a Claudio Ceroni, presidente dell’Acquedotto del Fiora Spa, gestore del SII nell’Ato 6 Ombrone, che interessa gran parte dei comuni delle province di Siena e Grosseto, cosa ne pensa di questa iniziativa proposta, attraverso una mozione, dal Consiglio comunale di Firenze al gestore di riferimento «Intanto le do subito una notizia: da gennaio pubblicheremo i dati analitici dell’acqua erogata nel nostro sito. Considereremo le diverse fonti di approvvigionamento e i dati presumibilmente saranno divisi per comune».

Bene, molti altri gestori hanno già posto in essere questa modalità ma rispetto alla possibilità di inserire i dati analitici in bolletta?
«Mi pare una buona idea anzi ottima, per la trasparenza e per la capillarità di diffusione dell’informazione, dato che non tutti hanno la possibilità di collegarsi ad internet, poi ci sono le persone anziane... In questo modo le informazioni arriverebbero a tutti. Ci penseremo».

Altri gestori hanno avanzato il problema dei costi per l’azienda per bollette troppo voluminose dato che i parametri analitici e relativi dati andrebbero non solo forniti ma spiegati
«Ovviamente è una verifica che faremo, ma penso che nelle bollette attuali, almeno le nostre, ci sia spazio per inserire i dati che devono essere leggibili ma riportati in formato snello. Non penso che i costi potranno essere poi troppo elevati. Aggiungo una cosa: molto interessante sarebbe inserire dati comparativi, almeno per alcuni parametri comuni con le acque minerali, per far vedere e capire che le nostre acque sono buone almeno quanto quelle. E sono più controllate».

Quindi lei pensa che l’iniziativa dell’etichetta delle acque potabili possa incrementarne anche il consumo spostandolo dalle minerali.
«Penso di sì anche se noi, sempre per favorire il consumo di acque dell’acquedotto, stiamo muovendoci anche su altri fronti. Ad esempio vorremmo realizzare le “case dell’acqua” dove distribuiremo acqua di qualità direttamente ai cittadini. Anche se è necessario investire qualche soldo pensiamo che ci sia un ritorno di immagine positivo e che possa servire ad incrementare la “cultura” dell’acqua». Di altre tenore la risposta di Nuove Acque Spa, il gestore nell’Ato aretino. La società ha fatto sapere che ci sarebbero notevoli difficoltà tecniche dato che le fonti di approvvigionamento sono moltissime e la stessa orografia territoriale nell’ambito è molto diversa. Solo Arezzo città ha una fonte fissa: in questo caso l’iniziativa potrebbe essere praticabile.

Torna all'archivio