[23/03/2006] Comunicati

L’Arpat chiude un percorso biennale di formazione-intervento

FIRENZE. Si è da poco concluso un percorso di formazione-intervento che ha interessato la quasi totalità della dirigenza dell’Arpat. Un lavoro biennale denominato «Progetto di formazione-intervento e assistenza consulenziale per lo sviluppo e l’implementazione delle competenze gestionali», sorto dall’esigenza di effettuare un secondo intervento di formazione manageriale, a distanza della prima esperienza sullo sviluppo delle abilità manageriali del 1996-97, anche di fronte alle evoluzioni attraversare dall’Agenzia per la protezione ambientale della Toscana.
Il percorso 2004-2006, frutto di una rinnovata collaborazione con il Formez, ha dapprima privilegiato una attività d’aula sui temi gestionali tradizionali per l’integrazione delle competenze manageriali in ambito pubblico, per poi arrivare ad un approccio di «formazione-intervento», in cui sono stati costruiti concreti progetti di sviluppo organizzativo dell´Agenzia.

La dirigenza di Arpat, suddivisa in gruppi omogenei per ruolo (responsabili di Direzione centrale, responsabili di Dipartimento, responsabili di Unità operative complesse, responsabili di Unità Operative laboratori, responsabili di Articolazioni funzionali), ha fatto registrare un altissimo livello di partecipazione. Particolarmente significativa è stata la giornata conclusiva nella quale sono stati presentati progetti di miglioramento organizzativo distribuiti sui diversi aspetti del funzionamento dell’Agenzia considerati strategici dal Direttore generale Sonia Cantoni, che ha indicato nei fattori di una maggiore «efficienza, efficacia e integrazione» i cardini per garantire una sempre maggior qualità e autorevolezza all’operato dell’Arpat tramite l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse a disposizione.

Nell’ambito del corso sono stati elaborati molti progetti, che riguardano la riduzione dei tempi di produzione nelle attività di laboratorio tramite snellimento delle procedure e potenziamento delle strutture del Sira con sviluppo di software e di supporti informatici e telematici innovativi; la costituzione di «macroaree» territoriali per ottimizzare l’utilizzo degli impianti e la velocità di risposta delle analisi mantenendone l’alta affidabilità, lo sviluppo della cultura organizzativa del «cliente interno» che garantisca una massima collaborazione e integrazione tra le varie articolazioni dell’Agenzia; la sperimentazione di una funzione di pianificazione strategica e operativa, in staff alla Direzione centrale, a supporto delle attività di programmazione e dell’introduzione di un controllo di gestione; l’implementazione di processi operativi per assicurare la maggiore quantità e qualità degli interventi di controllo sul territorio sui fattori a maggiore pressione ambientale.
I progetti sono stati corredati da una scaletta di programmazione delle tappe operative di realizzazione, con indicazione dei ruoli e delle responsabilità implicate, degli output e dei tempi, con una descrizione degli indicatori di risultato e dei vantaggi conseguibili non solo per l’Agenzia ma per tutto il territorio regionale e per l’utenza assistita.
L’operazione è stata coordinata all’interno dell’Agenzia, dall’Af Formazione, diretta da Simona Cerrai.

Torna all'archivio