[02/01/2008] Rifiuti

Ennesima proroga Raee: sistema virtuale per rifiuti reali

Partito, almeno sulla carta, dal primo giorno del nuovo anno il sistema che regola il settore dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, con alcune eccezioni però previste dal decreto milleproroghe di fine anno. Le eccezioni riguardano i rifiuti da apparecchiature “non storiche”, ovvero quelle - come da definizione nel dlgs.151- immesse in commercio dopo il 13 agosto 2005. Per i rifiuti derivanti da queste apparecchiature, infatti, è prevista la proroga di un anno all’obbligo di ritiro da parte dei distributori ed il relativo obbligo di finanziamento delle operazioni di recupero da parte dei produttori sempre a partire da quella data. C’è da sottolineare il fatto che il riferimento temporale per cui si concede la proroga, (ovvero il 31 dicembre 2007) nei fatti non esiste nel comma dell’articolo indicato dal milleproroghe ( art. 20 comma 4) nel testo del Dlgs. 151, dove è invece scritta altra data (13 agosto 2007). Tanto per creare ancora più di confusione in un settore dove già ne regna a sufficienza!
Per quanto riguarda le modalità di semplificazione per la raccolta e il trasporto presso i centri di raccolta , come richiesto dall’Associazione dei comuni, necessarie a permettere l’immediato avvio del sistema, non sono state invece accolte da subito nel milleproroghe e saranno regolate con apposito decreto del ministero dell’Ambiente che dovrà essere varato entro la fine di febbraio dell’anno in corso.

Insomma definire a che punto siamo, non è semplice e per capire se il sistema partirà davvero oppure no, abbiamo rivolto la domanda a Gabriele Canè, amministratore delegato di Refri, la società del gruppo Unieco di Reggio Emilia per l’attività di recupero e riciclaggio dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Che ne pensa delle proroghe previste dal decreto milleproroghe?
«Premetto di non aver ancora letto il testo del decreto, ma da quello che ho appreso, si dà una proroga su termini non corretti e che dovrebbe riguardare rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche definiti come non storici. Per identificare i quali sarebbe stato necessaria una norma sulle etichettature: diventa altrimenti impossibile individuarli. Tra l’altro c’è una discreta confusione anche a livello europeo su questo punto; la Francia ad esempio, ha deciso di considerare tutte le apparecchiature come storiche, per non ingenerare confusione».

Ma allora il sistema parte o non parte?
«Credo si possa parlare di una partenza virtuale, perché ancora mancano molte tessere al mosaico e quello che c’è è abbastanza ingarbugliato. E quindi non c’è nessun modo pratico di dare avvio al servizio: manca il contratto tra i comuni e i consorzi, ad esempio, e quindi non si sa ancora come dovrà muoversi l’uno nei confronti dell’altro per erogare il servizio. Da Natale è partito il sito su cui i comuni potranno iscriversi, per poter erogare il servizio, che hanno svolto sino ad ora attraverso i gestori e che dovranno invece da oggi in poi regolare con i consorzi: ma non c’è abbastanza informazione. Si parlava anche di una proroga per il sistema di distribuzione, per il ritiro cosiddetto dell’uno contro uno, ovvero del vecchio elettrodomestico a fronte dell’acquisto del nuovo».

Da quanto si legge sul milleproroghe quella non c’è stata, però il sistema di semplificazione richiesto per raccolta e trasporto, è rimandato a un decreto del ministero Ambiente che dovrà essere pubblicato entro febbraio.
«Ecco! Questo è appunto un altro elemento che dà idea di come il sistema sia ancora del tutto virtuale e di come non vi sia ancora nessun elemento per farlo partire in concreto. E questo non è certo un buon segnale di inizio anno».

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