[02/01/2008] Acqua

Ripubblicizzazione acqua, ad Arezzo scontro tra comitato e commissione tecnica

AREZZO. Nello scorse settimane greenreport (edizione del 18/12) aveva dato conto dei risultati dei lavori della Commissione tecnica nominata dal comune di Arezzo, che in vista del termine di concessione doveva valutare se fosse possibile ripubblicizzare il servizio idrico integrato nell’Aato 4 ed eventualmente considerarne i costi. In sintesi la Commissione aveva riferito che il riscatto previsto dall’articolo 29 della Convenzione di affidamento a Nuove Acque Spa, potrebbe essere ritenuto ancora applicabile solo se interpretato come clausola di “recesso unilaterale”, ma con rischi di contenziosi giudiziari. Inoltre, con il cambio di gestione, gli enti consorziati nell’Ato 4 dovrebbero corrispondere diverse milioni di euro alla attuale società di gestione del Sii.

Sembra però che la Commissione non abbia valutato attentamente tutte le ipotesi in campo, almeno da quanto afferma il Comitato Acqua pubblica di Arezzo «qualche settimana fa avevamo illustrato alla Commissione di esperti del comune il percorso ottimale per la ripubblicizzazione suggerito, del resto, dallo studio legale Cavallo Perin. Dalla relazione finale della suddetta Commissione emerge, incredibilmente, che tale ipotesi non è stata neppure analizzata. Ci domandiamo- continua il Comitato Acqua pubblica di Arezzo- se il compito di questa Commissione era quello di trovare le ipotesi migliori per ripubblicizzare il servizio idrico oppure il contrario».

In effetti qualche altra soluzione pare essere in campo almeno in base all’approfondimento giuridico-amministrativo commissionato dallo stesso Comitato ad uno studio legale di Torino (prof. Roberto Cavallo Perin), secondo il quale la ripubblicizzazione del servizio idrico aretino è possibile ed è anche conveniente per i comuni e per i cittadini. La strada suggerita dallo Studio legale è quella di far dichiarare cessato l’affidamento per scadenza anticipata (ex art. 113, co. XV bis, d.lgs. n. 267 del 2000) in quanto da un’analisi degli atti di gara emerge che “il socio privato non sia stato scelto mediante procedure ad evidenza pubblica che abbiano dato garanzia di rispetto delle norme interne e comunitarie in materia di concorrenza”.

E su questo punto il Comitato Acqua pubblica non ha dubbi «Che non siano state rispettate le norme sulla concorrenza appare chiaramente dal fatto che le prestazioni relative alle Consulenze tecniche pari a oltre 45 miliardi delle vecchie lire sono state definite in favore del socio privato di Nuove Acque solo dopo la gara, tanto è vero che è stato necessario anche modificare lo statuto della società posto a base di gara». Quindi per il Comitato Acqua pubblica esiste una soluzione praticabile «Utilizzando lo strumento della scadenza anticipata ex art. 113 d. lgs. 267/2000 il gestore subentrante dovrà al gestore uscente un indennizzo rapportato unicamente all’ammortamento residuo degli investimenti effettuati: sostanzialmente ci troveremo nella medesima situazione della scadenza ordinaria dell’affidamento (anno 2023).

A questo punto- prosegue il Comitato Acqua pubblica- è chiaro che la decisione è solo di natura politica e non è possibile più accampare scuse circa l’eccessiva onerosità della ripubblicizzazione». In tema di tariffe il Comitato aveva evidenziato alla commissione di esperti nominata dal comune di Arezzo come si possono abbassare di circa il 25% semplicemente iniziando a rispettare la legge e quindi ad inserire la quota fissa nel calcolo della tariffa media. Ad Arezzo, unico caso in Italia, ciò non viene fatto. Il Comitato Acqua pubblica ricorda che già nel 2001 il Comitato di Vigilanza delle Risorse idriche del Ministero dell’Ambiente intimò all’Ato 4 di rispettare questa disposizione normativa (DM Ministero ambiente del 1/8/1996). «In sostanza le tariffe di Arezzo oltre ad essere le più care d’Italia sono anche illegittime. Nelle prossime settimane- conclude il Comitato Acqua pubblica di Arezzo- verranno fatte più iniziative pubbliche, anche con l’ausilio dello studio legale Cavallo Perin di Torino, per illustrare risultati dell’approfondimento giuridico-amministrativo ai cittadini ed ai sindaci dei 37 comuni dell’ATO».

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