[03/01/2008] Parchi

In vendita (illegale) la natura del Madagascar

LIVORNO. Mancanza di informazione, lassismo delle autorità locali, bracconaggio e sfruttamento intensivo stanno ancora mettendo a serio rischio la fauna e la flora del Madagascar, tra le più ricche di endemismi e rarità del mondo. Le pratiche illegali restano diffusissime spinte dalla domanda di esportazioni illecite che arriva dall’estero.

La Convenzione sul commercio internazionale di specie di flora e fauna minacciate (Cites) ed il Wwf hanno presentato a Antanimena un elenco di cause e rimedi per una situazione di vero e proprio saccheggio di bellezza e biodiversità che sta colpendo la grande isola al largo delle coste africane.

«La flora e la fauna malgasce sono molto richieste – ha spiegato all’Express de Madagascar Lydie Raharimaniraka, direttore della valorizzazione delle risorse naturali del ministero dell’ambiente – Di conseguenza, sono soggette al commercio illecito».

Le specie animali più richieste e predate dai bracconieri sono uccelli, rettili, lemuri, anfibi, per la flora le richieste dei collezionisti e trafficanti.si rivolgono ai baobab nani, aloe e legname pregiato.

Solo 17 operatori sono ufficialmente autorizzati al prelievo di specie di flora e fauna malgasce, mentre è sconosciuto il numero di trafficanti e piccoli commercianti che formano le maglie di una catena illecita che ha i suoi terminali in Europa, America ed Asia.

Secondo la Raharimaniraka «Il numero insufficiente di agenti forestali é uno dei problemi maggiori». La mancanza di controlli si riflette anche sulle già magre casse statali del Madagascar che nel 2007 hanno visto un ribasso delle entrate dal mercato legale delle specie animali e vegetali autorizzato dal Cites: 47 milioni di Ariary rispetto ai 72 milioni del 2006. 1 euro vale circa 1.500 Aiary, la nuova moneta del Madagascar che sta sostituendo il Franco malgascio.

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