[03/01/2008] Rifiuti

Legambiente: «Utilizzare tutti gli strumenti possibili. Finora ci hanno raccontato solo ecoballe»

ROMA. Di fronte alle decine e decine di roghi di rifiuti ed ai blocchi stradali in Campania Legambiente chiede «un intervento immediato del governo chiamato a utilizzare tutti gli strumenti possibili per liberare le strade campane dalla spazzatura nel giro di dieci giorni». Ma chiede anche «un piano serio e rapido per trovare, puntando su impianti di compostaggio, recupero energetico e raccolta differenziata, una soluzione definitiva e sostenibile».

Sono questi le mosse che Legambiente ritiene irrinunciabili e urgenti per cercare una via di uscita da un’emergenza eterna.

«E’ ora che il Governo nazionale consideri quella campana un’emergenza nazionale e non un problema locale – dice il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – La Campania non è riuscita, non è stata capace di uscire da sola dal baratro della spazzatura né con gli strumenti ordinari, né con quelli straordinari. Ora è diventato quasi ineludibile un intervento diretto dell’esecutivo, affinché venga ripristinata una situazione di normalità e cancellato il rischio sanitario legato sia ai cumuli di spazzatura che alla diossina sprigionata dagli incendi appiccati in questi giorni».

L’associazione traccia uno sconsolante bilancio dei 14 anni passati dalla prima emergenza rifiuti, che hanno visto impegnati commissari e subcommissari, governatori regionali di destra e di sinistra, magistrati, tecnici, professionisti, imprenditori, professori. «Senza, però che mai nessuno ne sia venuto a capo – spiega Michele Buonuomo, presidente di Legambiente Campania – Per 14 anni ci hanno raccontato solo ecoballe, la classe politica tutta, da quella centrale a quella regionale passando per le amministrazioni comunali, ha fallito scegliendo di decidere per non decidere. A distanza di un ventennio in Campania si assiste ad un nuovo grande affare che riporta agli anni del terremoto».

Per Legambiente la soluzione sta nel rientro nell’ordinarietà: «si devono far partire senza se e senza ma gli impianti di compostaggio, deve essere stimolata con decisione la raccolta differenziata in quei comuni negligenti che fanno finta di non sentire. In Campania ci sono già oltre 150 comuni ricicloni che riescono a gestire correttamente i rifiuti e che hanno standard di raccolta differenziata paragonabili a quelli di amministrazioni del settentrione. Insomma l’emergenza rifiuti in Campania non è un destino ineluttabile, ma il frutto di incapacità politiche e amministrative».

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