[07/01/2008] Trasporti

Trasporto pubblico locale, luci e ombre dalla finanziaria

LIVORNO. L’aria inquinata che si respira nella gran parte delle città con i relativi problemi di ordine sanitario che essa determina, oltre alla quotidiana congestione dei centri urbani, pone ormai da anni come necessaria ed urgente una politica di rilancio del trasporto pubblico. Politica resa adesso necessaria anche dall’esigenza di contenere le emissioni di gas climalteranti, di cui il settore dei trasporti è uno dei principali responsabili. Ma il rilancio del trasporto pubblico locale impone un cambio di prospettiva rispetto al passato con l’individuazione degli interventi strategici e strutturali (sia normativi che finanziari) necessari a determinare un riequilibrio economico stabile ed al contempo sostenibile del settore.

Da questo punto di vista molte erano le attese, nella finanziaria varata a fine anno, da parte del settore trasporti, che lamentava però risposte non strutturali ma spot e solo per l’anno in corso, tanto da prospettare la possibilità di un boomerang negativo.
Siamo andati allora a verificare le voci e i finanziamenti che riguardano questo settore, presenti in finanziaria, per capire se almeno le raccomandazioni che la Commissioni trasporto del senato aveva fatto al Governo di «affrontare e risolvere in modo strutturale e duraturo il flusso di risorse da destinare ogni anno per lo sviluppo del trasporto pubblico locale» sono state mantenute.

In effetti per quanto riguardo il Fondo previsto per il trasporto pubblico locale (art.1 comma 304) la cifra stanziata per tre anni a partire dal 2008 è ancor meno di quella prospettata (353 milioni di euro rispetto ai 500 milioni), ma esistono finanziamenti sparsi destinati a questo segmento del servizio pubblico in altri commi. Ad esempio è previsto un fondo di 4 milioni di euro (in tre anni) per la mobilità alternativa nei centri storici (art.1 comma 321) e si parla di mobilità sostenibile anche nel fondo per le isole minori (art.1 comma 41).

Viene destinata poi una quota pari a 12 milioni di euro, per la riattivazione dei lavori di realizzazione di sistemi innovativi di trasporto in ambito urbano, interrotti dall’apertura di procedimenti tesi a riesaminare le procedure contrattuali da parte della Corte di giustizia delle Comunità europee. Soldi dovuti si può dire, ma che comunque ci sono.

Oltre ai finanziamenti cash, ci sono poi una serie di misure che portano fondi nelle casse degli enti locali in maniera strutturale e che potranno essere destinati, all’implementazione di autobus e sistemi di mobilità alternativa in ambito urbano.

Una delle richieste «irrinunciabili» posta dalla conferenza delle regioni al governo e anche dalla Commissione trasporti del senato, era ad esempio il finanziamento strutturale e certo, nel tempo, del settore del trasporto pubblico locale. Il risultato è stato (almeno in parte) raggiunto con la compartecipazione alle accise sul gasolio per autotrazione. In questo modo il sistema di trasporto privato finanzierebbero strumenti di mobilità collettiva. Le regioni disporranno infatti ogni anno di 1,7 miliardi e dall’anno prossimo potranno contare su ulteriori risorse garantite da un’ulteriore quota aggiuntiva dell’accisa pari a 244 milioni nel 2008, 260 milioni nel 2009 e altrettanti nel 2010.

Dal 2011 in poi le quote spettanti saranno fissate tramite un decreto che dovrà varare il ministro dell’Economia. Le quote a disposizione, che sono già attribuite con apposita tabella allegata alla finanziaria e che si basano sulla quantità di gasolio distribuito l’anno precedente, potranno essere incassate ogni mese dalle regioni. Quindi un patrimonio a disposizione c’è già, non sarà esorbitante, ma il fatto che non sia una tantum, ma strutturale potrà permettere agli enti locali di impostare politiche a più lungo respiro.

Sono anche previste detrazioni fiscali per gli abbonamenti al trasporto locale, regionale e interregionale sino ad un massimo di 250 euro, misura già prevista anche nella scorsa finanziaria e che Cispel Asstra e Anav Toscana avrebbero voluto che fosse estesa anche ai biglietti.

Per la verifica e il monitoraggio di come saranno impiegati i fondi destinati al trasporto pubblico locale, è istituito presso il ministero dei Trasporti l’Osservatorio nazionale sulle politiche del trasporto pubblico locale, cui parteciperanno i rappresentanti dei ministeri competenti, delle regioni e degli enti locali, e per il cui funzionamento è autorizzata una spesa di 2 milioni di euro a decorrere dall’anno in corso. Ogni anno l’Osservatorio avrà il compito di presentare un rapporto sullo stato del trasporto pubblico locale alle competenti Commissioni parlamentari.
Sarà quindi dall’anno prossimo che potremo verificare come, questi soldi, sono stati spesi.

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