[07/01/2008] Urbanistica

Prato cambia il piano territoriale per adeguarsi al Pit

PRATO. Nei giorni scorsi, nel corso dell’ultima seduta dell’anno, il consiglio provinciale ha dato il via libera agli indirizzi per la variante di adeguamento del Ptc, resa necessaria dalle nuove normative regionali. «Dalla fine del 2003 quando il Ptc è stato approvato ad oggi, la Regione Toscana ha adeguato i propri strumenti urbanistici, compresa la variazione al Pit (Piano indirizzo territoriale), il piano di assetto idrogeologico e il codice del paesaggio, tutte novità a cui anche il Ptc deve adeguarsi – ha fatto sapere l’assessore alla Gestione del territorio Nadia Baronti – Integrazioni verranno prodotte anche dal lavoro condotto attraverso Agenda 21 e il Forum a cui partecipano 60 aderenti fra istituzioni, forze economiche e sociali».

Il provvedimento però non ha raccolto l’unanimità dei consensi: a favore hanno votato il Gruppo democratico, i Comunisti italiani e i consiglieri del gruppo misto Michele Mezzacappa e Silvia Sorri; contrari Forza Italia e An, astenuta Rifondazione comunista. La Variante al Ptc non è un semplice adeguamento alla normativa regionale. La norma punterà l’attenzione alla crescita sostenibile, allo sviluppo policentrico dello spazio e al nuovo rapporto città-campagna. Inoltre attenzione particolare sarà dedicata alla parità di accesso alle infrastrutture e alla conoscenza e alla tutela e valorizzazione della natura e del patrimonio culturale.

Il presidente della Terza Commissione Giuseppe Maroso (Pd) nella sua dichiarazione di voto ha parlato di pianificazione nuova, sempre più orientata verso l’autonomia, «per la quale occorrerà attrezzarsi anche culturalmente in modo da svolgere a pieno titolo il proprio ruolo con ambizioni alte e strumenti adeguati». Forza Italia con Vinicio Mari ha giustificato il voto contrario come segnale di coerenza rispetto al giudizio negativo espresso in sede di approvazione del Ptc, ma verrà posta attenzione particolare ai risultati del lavoro attuale. Il Partito di rifondazione comunista si mette in stand-by pur ritenendo il Ptc attuale un ottimo strumento «ma si apre una fase nuova che dovrà fare i conti con la pianificazione dei comuni e della quale non sappiamo gli esiti.

La nostra è una astensione di attesa – ha concluso Alessio Nincheri – Vogliamo che il Ptc non sia depotenziato nella gestione del territorio ma anche dal punto di vista politico». L’amministrazione per voce di Baronti fa sapere che il confronto Consiglio-Commissione sarà serrato in base al procedere dei lavori.

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