[09/01/2008] Parchi

La Croazia estende unilateralmente la zona di protezione di pesca

LIVORNO. L’atteggiamento della Croazia sulle zone di pesca in Adriatico potrebbe essere un grosso ostacolo per la sua adesione all’Unione Europea.
A sollevare il problema è stato il premier sloveno Janez Janša, che è anche presidente di turno dell’Ue, che chiede di stoppare le intenzioni della confinante Croazia di istituire unilateralmente una zona di protezione di pesca.

La Slovenia ha chiesto l’aiuto dell’Italia che verrebbe ugualmente penalizzata con la limitazione di questa zona.

Il vicepresidente della Commissione europea, Margot Wallstrom e il commissario Ue all’allargamento, Olli Rehn, hanno detto esplicitamente al governo croato che la sua adesione all’Ue è in grave pericolo se il governo di Zagabria non rivede subito la decisione unilaterale di estendere dal 1 gennaio 2008 la zona di protezione a mare, sconfinando nelle acque territoriali degli Stati membri confinanti. L´ Ue raccomanda una soluzione multilaterale con un approccio a livello di Adriatico che veda la partecipazione di Croazia, Italia, Slovenia e Commissione Europea.

Preoccupata anche Lega Pesca, il cui presidente Ettore Ianì confida «nello strumento della diplomazia per la soluzione di una querelle che penalizza l’attività dell’economia ittica non solo italiana ma di tutto l’Adriatico. Questi temi saranno all’ordine del giorno nell’incontro che si terrà il prossimo 16 gennaio con il sottosegretario agli esteri, Famiano Crucianelli».

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