[10/01/2008] Rifiuti

Realacci: «Rivedere il sistema dei consorzi di recupero»

LIVORNO. L´industria del riciclo, nel periodo 2000-2004, ha segnato un +5% rispetto ad un incremento del 3,8% dell´industria italiana nel suo complesso; il settore, inoltre, in 9 anni è cresciuto del 31% per quel che riguarda il riciclo del settore industriale, rottami ferrosi ed inerti, mentre per quel che riguarda gli imballaggi ha registrato un incremento del 98%.

Sono i numeri elaborati dall’indagine condotta quest´anno dalla commissione Ambiente della Camera di cui è presidente Ermete Realacci, che afferma che l´industria del riciclo è «un settore di grande importanza per l´economia italiana. Negli ultimi 10 anni ha registrato una crescita positiva ma c´è ancora una grande distanza fra nord e sud».

Secondo Realacci è proprio «nella raccolta differenziata la chiave di volta per risolvere l´emergenza rifiuti in Campania. Ma fra i tanti soggetti da cui è necessario aspettarsi una assunzione di responsabilità - aggiunge l´esponente del Pd – è importante richiamare il ruolo decisivo dei consorzi del riciclo, a cominciare dal Conai, al quale i cittadini campani, come tutti gli italiani hanno contribuito in questi anni, senza però ricevere in cambio quasi niente».

Dall’indagine della commissione emerge anche che oggi il sistema di riciclaggio dei rifiuti permette in Italia di evitare l´immissione in atmosfera di una quantità compresa tra i 51 e i 72 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Sia perché riducendo le quantità di rifiuti per discariche e inceneritori si riducono le emissioni di sostanze responsabili dei cambiamenti climatici, sia perché riciclo e riutilizzo dei materiali consentono risparmi energetici che vanno dal 95% se si utilizza alluminio, al 50% per la plastica riciclata.

«Questi numeri - afferma Realacci - parlano di un´Italia che c´è, ma che sembra sideralmente distante da quello che vediamo oggi in Campania. Una regione dove mancano perfino gli impianti di compostaggio e quel poco che viene riciclato viene mandato talvolta in Sicilia, o dove esistono imprese avanzate nel riciclo della plastica che però lavorano materiali importati da altre regioni. Associare le parole qualità, ricerca e innovazione allo smaltimento dei rifiuti, soprattutto in giornate come queste - conclude Realacci - può sembrare inconsueto, ma i dati ci dimostrano che questa è l´unica strada per avere un futuro».

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