[11/01/2008] Parchi

Le reti ontologiche per salvare la pesca

LIVORNO. Ricercatori del Grupo de Ingenieria Ontológica della facoltà informatica dell’università Politecnica di Madrid (Fiump) stanno sviluppando un sistema di valutazione e allarme precoce per valutare lo sfruttamento degli stocks ittici mondiali per prevenire il loro esaurimento e la sovrapesca.
Questo sistema prevede reti ontologiche che permettono di identificare rapidamente, tra l’enorme quantità di dati a disposizione, le informazioni certe che necessitano per gestire le risorse ittiche.

La ricerca è sviluppata nell’ambito del progetto integrato Lifecycle Support for Networked Ontologies (NeOn) in collaborazione con la Fao ed è finanziato dall’Unione europea.
I risultati della ricerca sono stati presentati a Salamanca nel corso della Conferenza dell’Asociación Española para la Inteligencia Artificial, il forum biennale dei ricercatori del settore dell’intelligenza artificiale.

Il progetto del Fiump è stato selezionato come il migliore nel corso delle giornate della Transferencia Tecnológica de Inteligencia Artificial, durante le quali si presentano e discutono i migliori progetti e ricerche spagnoli che riguardano l’applicazione di tecniche innovative di intelligenza artificiale a problemi complessi, concreti e reali.

Il progetto spiega l’utilità del concetto di reti ontologiche applicato a dati, analisi, interpretazioni e diffusione di informazioni relative all’alimentazione e alla pesca, che sono parte importante del campo di ricerca della Fao.

«La gestione delle risorse ittiche mondiali è una sfida molto impegnativa – spiegano al Notiziario Cordis i ricercatori spagnoli - Per farlo, è essenziale essere in grado di reperire le informazioni migliori e più complete, nonché di mettere in relazione tutti i diversi fattori che possono interessare la pesca.
Le scienze ontologiche vengono impiegate in numerosi settori della scienza computazionale, come l´intelligenza artificiale, l´ingegneria dei software o il “web semantico”. Si tratta di una serie strutturata di concetti utilizzati per dare significato alle informazioni e rappresentano, come un modello di dati, un insieme di concetti e la relazione tra di essi in uno specifico campo della conoscenza. Pertanto, costituiscono uno strumento di organizzazione e accesso a enormi quantità di dati in breve tempo».

Utilizzando il sistema che sta sviluppando il Fiump i pescatori e le loro organizzazioni «potrebbero impiegare le tecnologie ontologiche e semantiche al fine di aiutare i paesi a monitorare la pesca e il livello di riserve critiche, nonché attuare strategie intese a migliorare le informazioni relative allo stato e alle tendenze dei metodi di cattura».
NeOn è un progetto da 14,7 milioni di euro, al quale partecipano 14 partners europei, che si propone di creare una nuova infrastruttura aperta orientata per sostenere lo sviluppo di applicazioni e dati, soprattutto a livello di comunità geograficamente marginali.

I settori a cui si rivolge sono diverrsi: farmaceutica, agricoltura e pesca che si ciontraddistingono tutti per una enorme mole di dati difficili da integrare e trattare con l’attuale tecnologia. La Fao partecipa fornendo l’accesso al suo database mondiale sulla pesca.

La pesca fornisce il 20% delle proteine di origine animale ad almeno 2 miliardi e mezzo di persone nel mondo, ma gli stocks di pesci si stanno riducendo rapidamente per la sovrapesca e il degrado ambientale: il 52% degli stocks ittici è pienamente sfruttato, il 20% moderatamente, il 17% sovrasfruttato, il 7% é esaurito.

Attraverso il sistema di reti ontologiche e tecnologie informatiche, la Fao potrebbe aiutare i vari Paesi a continuare a pescare evitando di raggiungere livelli di cattura critica. «Le reti ontologiche – spiegano i ricercatori - forniscono il proprio sostegno a favore di un accesso intelligente, integrazione, condivisione e utilizzo dei dati».

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