[14/01/2008] Comunicati

Firenze: rinviato il consiglio comunale sul servizio idrico integrato

FIRENZE. In consiglio comunale la tensione è stata alta, ma la decisione è definitiva: si va ad uno slittamento del voto sulla delibera n° 2007/00903 in merito alla questione dell’accorpamento degli Ato 2, 3 e 6 del servizio idrico integrato. I favorevoli sono stati 31 con 12 contrari. Immediatamente è stata espressa estrema soddisfazione dai segretari della Sinistra arcobaleno: «Preso atto del rinvio della delibera sul Servizio idrico integrato, rispetto alla quale l’unità e la coesione di tutte le forze della sinistra è stata determinante, crediamo sia ora opportuno cogliere questa occasione per aprire una fase di confronto politico coinvolgendo anche il livello regionale» dichiarano Duccio Braccaloni (portavoce Federazione comunale Verdi Firenze), Daniele Baruzzi (coordinatore provinciale Sinistra democratica Firenze), Riccardo Gabellini (segretario Comunisti italiani Firenze), Maurizio De Santis (segretario provinciale Rifondazione comunista Firenze). «Il nostro obiettivo - concludono i segretari - è di inserire la discussione sull’ente gestore all’interno di un quadro definito di regole che specifichi il ruolo del pubblico e le sue funzioni a salvaguardia dell’acqua come bene pubblico».

Il sindaco Domenici (non presente in aula...) e parte della maggioranza si sono avvicinati al delicato appuntamento con dichiarazioni perentorie: o si vota il provvedimento o si va tutti a casa. Ricordiamo che si trattava di ratificare l’accordo del 24 novembre scorso in merito alla creazione di un unico Ato in cui la gestione sarebbe stata affidata ad un gestore, soggetto a prevalente capitale pubblico, che avrebbe dovuto operare su 162 comuni tra cui Firenze, Empoli, Prato, Pistoia, Pisa, Siena e Grosseto. In sostanza si tratta di far convergere le attuali Spa (Publiacqua, Acque e Acquedotto del Fiora) in una nuova società con Acea partner privato che già oggi opera nei tre ambiti. La questione come si intuisce è di enorme portata. Nei giorni scorsi abbiamo dato spazio alle posizioni contrarie di movimenti e associazioni, ma oggi la partita è stata tutta politica.

Ovviamente a nozze va l’opposizione che intravede la possibilità di scioglimento anticipato della legislatura (a Firenze si dovrebbe votare nel 2009 secondo le scadenze “naturali”). Dopo i no all’accordo di Rifondazione comunista e Unaltracittà, l’ago della bilancia viene fatto pendere, in un verso o nell’altro, dall’ala sinistra della compagine di governo. Inizialmente sembrava che Verdi, Sd, e Comunisti italiani fossero compatti sull’idea di abbandonare l’aula e far mancare il numero legale al momento del voto. Poi qualche incertezza ha attraversato i consiglieri del Pdci. Infine il ritorno alla decisione unanime che ha indotto il capogruppo del Pd a chiedere lo slittamento della discussione per motivi formali. Infatti si ricorda che nei giorni scorsi molti gruppi avevano protestato anche sulle modalità di messa all’ordine del giorno del provvedimento per il Consiglio di oggi. Le motivazioni formali sono tornate utili per trovare almeno oggi un accordo. Ovviamente la questione è aperta e tutta di merito. Nei prossimi giorni probabilmente la partita si giocherà anche fuori da Palazzo Vecchio e coinvolgerà i vertici dei partiti dell’Unione in sede nazionale.


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