[16/01/2008] Consumo

Il Parlamento Ue approva nuovo regolamento per il credito al consumo

BRUXELLES. Il Parlamento europeo ha approvato oggi una risoluzione sul prestito al consumo, cioè l’attitudine sempre più in voga tra i consumatori di chiedere prestiti per finanziare vacanze, acquisti di auto e gadget elettronici, oppure per finanziare un matrimonio o addirittura per dilazionare il pagamento di beni di prima necessità. I due terzi dei consumatori europei ricorrono a questo tipo di finanziamenti e dovrebbero essere messi in grado di scegliere con migliore cognizione di causa.

La proposta del Parlamento prende in considerazione i prestiti da 200 fino a 75.000 euro e punta a riallineare i tassi praticati nei vari paesi, con effetti positivi per le tasche dei consumatori, ma certamente non per la riduzione dei consumi superflui alla quale magari puntano altre direttive Ue e raccomandazioni dello stesso Parlamento europeo.

La proposta di direttiva dell’Unione europea sul credito al consumo ha come obiettivo di aprire il mercato europeo dei prestiti al consumo, che rappresenta 800 miliardi di euro e che è frammentato in mercati nazionali «questo priva i consumatori di una scelta più vasta e di prezzi concorrenziali – dice un comunicato della Commissione Ue – Le nuove regole accrescono la trasparenza dei mercati a vantaggio dei consumatori e degli operatori economici. Esse si svilupperanno essenzialmente nel fornire informazioni di base comparabili ai consumatori che sollecitano un prestito, ovunque siano nell’Ue».

Le nuove regole assicureranno l’accesso a informazioni e cifre chiave nel campo pubblicitario. Nel caso delle offerte di credito, le informazioni comunicate ai consumatori come tassi di interesse, numero e periodicità dei versamenti, obbligo di sottoscrivere un’assicurazione o la non esecutività, devono essere presentate insieme ad un nuovo formulario europeo di informazione sul credito che sarà confrontabile a livello europeo.

E’ previsto anche un nuovo metodo di calcolo del tasso annuale effettivo globale, unico in tutta l’Ue, per permettere ai consumatori di rendersi conto del costo reale del credito. La direttiva stabilisce anche norme comuni sul diritto di revoca permettendo ai consumatori di rinunciare. Secondo Meglena Kuneva (Nella foto), commissario Ue per la protezione dei consumatori «Per il momento, voler paragonare offerte di credito dei diversi Paesi dell’Europa equivale a voler paragonare mele e pere. Questo non è positivo per accrescere la competitività delle imprese e nega ai consumatori una scelta più ampia e prezzi migliori. La fornitura di informazioni di base comparabili per tutti i crediti al consumo nell’Ue accrescerà la trasparenza del mercato per le imprese e i consumatori. Gli operatori transfrontalieri avranno il loro tornaconto, così come i consumatori che vogliono decidere con cognizione di causa. E’ un passo nella buona direzione».

Il credito al consumo rappresenta il 18% della rendita lorda delle banche nell’Ue. Il costo del credito varia molto tra un Paese e l’altro: il tasso più basso è in Finlandia (6 %) il più alto in Portogallo (oltre il 12%) in Italia siamo al 9,4%. Il credito al consumo transfrontaliero arriva appena all’1 % del totale delle transazioni.


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