[17/01/2008] Acqua

Ripubblicizzare l´acqua ad Arezzo? Costa tra i 22 e i 45 milioni

AREZZO. E’ stata portata oggi in Consiglio comunale la relazione conclusiva del Gruppo di studio sull’ipotesi di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato che ha affrontato il tema sia sotto l’aspetto economico-finanziario che sotto quello giuridico. Secondo questo studio la strada verso la ripubblicizzazione non sembra semplice. Dal punto di vista economico-finanziario nella relazione sono state riportate cifre che hanno sottolineato i costi che l’amministrazione comunale dovrebbe affrontare nel caso di riscatto del servizio idrico, sia per la parte del danno emergente che per quella del lucro cessante.

L’impegno per il comune di Arezzo sta in una “forbice” tra 22 e 45 milioni di euro in base a dati ufficiali del bilancio 2006. Per quanto riguarda gli aspetti giuridici, la relazione indica la possibilità di ripubblicizzare ma ne rileva la complessa applicabilità, anche per gli esborsi derivanti dallo stesso contenzioso giudiziario che si aprirebbe. Del resto però un altro studio (greenreport ne ha già dato notizia lo scorso 2 gennaio), questa volta commissionato dal Comitato Acqua pubblica di Arezzo ad un gruppo di legali torinesi, afferma che ripubblicizzare è possibile a costi all’incirca uguali a quelli che si pagherebbero a termine concessione se venisse applicato lo strumento della scadenza anticipata (ex art. 113, co. XV bis, d.lgs. n. 267 del 2000).

Sul fronte completamente opposto Forza Italia con i consiglieri comunali Barbagli, Cantaloni, Giorgetti e Matteucci afferma che con la relazione della commissione «si aprono nuovi scenari di analisi rispetto alle posizione rigide tenute in passato dalla maggioranza. Oggi la luce di quanto emerso, ci sono molti aspetti dell’attuale assetto che possono invece essere discussi e modificati per poter incidere in maniera sostanziosa sulle tariffe, i costi di gestione dell’Aato e di Nuove Acque. Quanto sopra accennato in maniera sintetica - concludono i consiglieri di Forza italia - non contraddice la necessità e la politica tesa a privatizzare anche i servizi pubblici purché ciò vada a tutelare gli interessi e le esigenze dei cittadini/utenti e non sia perciò funzionale esclusivamente a esigenze partitiche e clientelari».

Una cosa è certa: questi studi assomigliano sempre più a sfere di cristallo. Ognuno vede quel che ci vuol vedere. Intanto a Roma la maggioranza è in fibrillazione. Sono una quarantina i punti oggetto di discussione e verifica che la Sinistra arcobaleno ha posto sul tavolo del Presidente del consiglio: una sorta di mini programma. Per quanto attiene la risorsa idrica la Sinistra punta all’approvazione di una norma generale per la ripubblicizzazione del Servizio idrico integrato dopo la moratoria per i processi di privatizzazione. Inoltre un punto specifico (nel quadro delle politiche per il Mezzogiorno) riguarda l’ammodernamento del sistema idrico.


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