[17/01/2008] Comunicati

L´educazione ambientale sbarcherà in classe?

LIVORNO. L´educazione ambientale potrebbe entrare nelle scuole statali di tutta Italia: lo scorso dicembre è stato presentato in Senato il disegno di legge per “la crescita e la diffusione nelle istituzioni scolastiche della cultura del rispetto dell’ambiente”. Piano nazionale d’intervento, linee guida per i progetti e finanziamenti sono le misure per promuovere la diffusione della cultura del rispetto e della salvaguardia dell’ambiente.

Il Piano – si legge nel disegno di legge – dovrebbe essere predisposto dal ministro della pubblica istruzione d’intesa con il ministro dell’ambiente e dovrebbe avere lo scopo di incentivare l’adozione nei Piani dell’offerta formativa (Pof) di specifici progetti. I progetti dovranno essere redatti dagli organi collegiali delle istituzioni scolastiche statali secondo precise linee predisposte dal ministero dell’istruzione. I singoli progetti dovranno poi essere finalizzati ad approfondire le conoscenze e a sviluppare comportamenti virtuosi nell’uso delle risorse idriche; nella raccolta differenziata e ciclo integrato dei rifiuti; nel ciclo di vita dei prodotti; nell’efficienza energetica e contenimento dei consumi; nei trasporti e mobilità sostenibile; nell’uso del suolo e difesa del territorio; nella tutela della biodiversità; nella tutela dell’ecosistema marino; nella qualità dell’aria e dell’inquinamento diffuso; negli effetti sull’ambiente e sull’uomo, nell’uso di nuove tecnologie.

Oggi esistono già iniziative in questo campo, ma non in tutti gli istituti perché è la singola scuola che decide di svilupparle. Ciò dimostra da una parte che la scuola pubblica dispone di risorse professionali per assolvere a questo compito, e dall’altra che non è detto che tutte le scuole pubbliche abbiano accolto nel proprio piano di offerta formativa progetti di educazione ambientale.
Ecco che il disegno di legge cerca di superare tale criticità: punta a una significativa estensione di queste esperienze anche sostenendo gli insegnanti più sensibili e disponibili con specifiche attività di formazione.

Sembra quindi che il parlamento abbia preso atto del valore dell’educazione ambientale (intesa come una non materia scolastica) nello sviluppo di un Paese. E che voglia accompagnare i processi avviati in tema di politica ambientale con iniziative volte a creare una coscienza ecologica.

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