[18/01/2008] Comunicati

Un master toscano per gestire i conflitti socio-ambientali

PISA. In un mondo sempre più conflittuale e in un’Italia che non riesce ad uscire dal cortocircuito tra bisogni - proposte – emergenze – proteste – scelte, così ben evidenziato dalla catastrofica situazione dei rifiuti campani, in un Paese dove la sindrome Nimby sta diventando un’epidemia, è una notizia che qualcuno si dia la briga di realizzare un master in “Gestione dei conflitti socio-ambientali” .

Si tratta di nuovo percorso formativo, diretto dal professor Fabio Fineschi del dipartimento di Ingegneria meccanica, che nasce dall’accordo tra il Centro interdisciplinare “Scienze per la pace” (Cisp) dell’università di Pisa, ed il “Progetto Co.R.Em” (comunicazione, relazioni emozioni,) del dipartimento di studi storico-sociali e filosofici dell’università di Siena.

Le due strutture accademiche, aderiscono al Centro interuniversitario di ricerca per la pace, l’analisi e la mediazione dei conflitti, ed hanno pesato di mettere in comune l’esperienza fatta dal laboratorio pisano con il corso di laurea in “Scienze per la pace” e il master in “Gestione dei conflitti interculturali ed interreligiosi”, e da quello di Siena con il master in “Counseling e formazione relazionale” e alcuni corsi di perfezionamento.

«La proliferazionere e la degenerazione di conflitti come quelli legati all’ambiente, all’installazione di nuovi impianti industriali e allo smaltimento dei rifiuti – si legge in una nota dell’università di Pisa - mostra con ogni evidenza l’opportunità di predisporre percorsi formativi in grado di fornire le competenze necessarie a gestire i contrasti, da quelli tra nazioni a quelli tra una nazione e le comunità locali fino a quelli tra individui, aziende e collettività, attraverso tecniche non coercitive, basate sul ricorso a meccanismi di partecipazione sociale alle decisioni, mettendo da parte la logica autoritaria».

Per l’attivazione del master occorrono almeno 20 allievi, divisi tra studenti ordinari e uditori. I primi hanno l’obbligo di seguire le lezioni in aula ed il tirocinio, e devono essere in possesso della laurea triennale. Per i secondi non è richiesta la laurea, ma non riceveranno un attestato e non il master universitario.

«Il percorso formativo, in aula o in laboratorio – spiegano all’Ateneo pisano - comprenderà 300 ore di lezioni teoriche, che inizieranno il primo marzo, 100 ore di esercitazioni e 150 ore di tirocinio. E’ prevista la possibilità di tre tipologie di borse di studio sotto forma di contributi individuali offerti da alcune amministrazione sotto forma di voucher formativi, borse di studio erogate direttamente dal Cisp in base al reddito e borse di studio messe a disposizione da enti».

Il nuovo master vuole «accrescere le abilità relazionali, le competenze di mediazione e un vasto spettro di conoscenze culturali, sociali, giuridiche, economiche, scientifiche e tecnologiche integrate fra loro, per gestire in modo costruttivo i conflitti che nascono nella complessità dell’ambiente naturale e sociale».

Gli sbocchi professionali non dovrebbero mancare, visto che i conflitti sono pane quotidiano sempre più disponibile e che figure professionali come quelle che verranno formate dal master saranno sempre più richieste da organismi di cooperazione allo sviluppo, enti locali, terzo settore, imprese produttive e agenzie di servizi. L’inizio del master è previsto per l’1 marzo 2008, avrà una durata di 14 mesi. La scadenza delle domande di ammissione è fissata all’1 febbraio 2008. Le prove di ammissione sono per titoli ed è previsto un colloquio nel caso in cui le domande risultino superiori al numero di posti disponibili (37 con un massimo di 7 studenti uditori). La frequenza obbligatoria per gli studenti ordinari è di 250 ore. Il costo è di 3.500 euro e sono disponibili borse di studio.

Contatti: Centro Interdisciplinare Scienze per la pace, via Gioberti 39 - 56124 Pisa tel. 050 2211201 e-mail: master@pace.unipi.it

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