[22/01/2008] Parchi

L´agricoltura bio per contrastare la perdita di biodiversità

LIVORNO. Il 90% degli Europei ritiene che la perdita della diversità biologica sia un grave problema. Lo rileva un sondaggio Eurobarometro, realizzato dalla Commissione europea nei 27 Stati membri. E proprio prendendo spunto da questa notizia, Federbio, l’organizzazione unitaria del biologico e biodinamico italiani, interviene oggi attraverso le prole del suo presidente Paolo Carnemolla che spiega: «L’agricoltura biologica contribuisce ad arrestarne la perdita».

Il sondaggio evidenzia preoccupazioni sul declino e l´ estinzione di specie della fauna e della flora, degli habitat naturali e degli ecosistemi. «La perdita di biodiversità è irreversibile. Dal 1970, la Ue - ha commentato il commissario Ue all´ambiente Stavros Dimas - si impegna a preservare le risorse ambientali e stiamo facendo il possibile per concretizzare il nostro obiettivo: arrestare la perdita di biodiversità nel nostro continente entro il 2010». Proprio su questo punto Carnemolla ha detto: «Per raggiungere l’obiettivo dichiarato dall’Unione Europea di arrestare il trend negativo riguardante la biodiversità è necessario il contributo di tutti. L’agricoltura biologica, in crescita costante da molti anni non solo in Europa, ma in tutto il mondo, sta facendo la sua parte».

«Le aziende biologiche – ha aggiunto - , che non utilizzano prodotti chimici e non praticano un’agricoltura di tipo industriale (due tra i fattori responsabili della perdita di biodiversità), costituiscono delle vere e proprie “oasi” per la flora spontanea, gli uccelli, gli insetti, e molti animali selvatici. Nel quadro della sua politica per la difesa della biodiversità, in particolare quella attuata con la Rete Natura 2000, l’Unione Europea deve fare di più per un’agricoltura realmente sostenibile, mentre con i nuovi Piani regionali di sviluppo rurale si apre una straordinaria opportunità per far diventare il biologico il metodo per la gestione agricola di oltre 5 milioni di ettari di aree Natura 2000».



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