[24/01/2008] Trasporti

I favorevoli alla tramvia incassano un sì anche da destra

LIVORNO. Il referendum sulla tramvia a Firenze non divide solo la città, ma anche la coalizione del promotore del referundum cittadino del 17 febbraio prossimo, Mario Razzanelli. In una intervista a Repubblica, il consigliere regionale di Forza Italia, Angelo Pollina bolla oggi la consultazione cittadina come “inutile e dannosa” e dichiara che l’iniziativa del consigliere comunale dell’Udc risponde a «calcoli personali».

Insomma una bocciatura piena del referendum e un invito al comune di Firenze «al di là dell’esito delle urne, a continuare i lavori». Pollina pur non lesinando critiche al progetto in essere della tramvia, riconosce anche il fatto che il progetto sarebbe casomai dovuto essere «fermato per tempo dal centrodestra, quando poteva farlo» e chiama in causa anche altri esponenti del suo partito e della coalizione di cui fa parte, ovvero Roberto Tortoli (Fi) e Francesco Bosi (Udc) che nelle vesti di sottosegretari del governo Berlusconi avrebbero potuto opporsi al finanziamento dell’opera.

Dichiarazioni che sono state accolte con grande plauso da parte del comitato contro l’abrogazione della tramvia: «Bravo Pollina - ha dichiarato Piero Baronti in veste di portavoce- la tramvia non è di sinistra e neppure di destra, è solo buon senso». Ed ha aggiunto che «le sfide ambientali dei prossimi anni, quelle dei cambiamenti climatici, dovrebbero indurre gli schieramenti politici di centro destra e centro sinistra a collaborare per difendere l’ambiente. Le dichiarazioni di Angelo Pollina sulla tramvia sono un incoraggiamento per andare in questa direzione».

Un sostegno a favore della tramvia è arrivato anche da Euromobility, l’associazione nazionale dei mobility manager e per la mobilità sostenibile, che con un comunicato si schiera per il no al referendum.
«Le nuove linee tramviarie di Firenze rispondono alla domanda di trasporto moderno, efficiente e non inquinante. Il referendum che propone una moratoria è una proposta di retroguardia cui bisogna votare "no"» ha dichiarato Riccardo Canesi, che è responsabile per le relazioni istituzionali di Euromobility.

«Noi italiani – continua Canesi- siamo bravissimi a farci del male da soli. Siamo già stati ridicolizzati sulla stampa mondiale per la spazzatura di Napoli, forse lo saremo nuovamente se passasse una posizione contraria al tram a Firenze. Come è possibile , in una tra le città più inquinate e congestionate d’Europa e, nel contempo tra i più bei centri storici al mondo, essere contrari alla forma più ecologica di trasporto pubblico che tra l´altro libererà le strade di Firenze di vecchi autobus inquinanti?».

E passando in rassegna le scelte di mobilità di gran parte delle città europee, orientate su questa strategia da decenni, Canesi ricorda come i nuovi tram introducano importanti innovazioni tecnologiche capaci di inserirsi con bassi impatti anche nei centri storici.

«Per questi motivi - conclude Canesi - riteniamo che la scelta del Comune di Firenze di riorganizzare il sistema di trasporto collettivo con la costruzione di tre linee tranviarie sia stata di grande lungimiranza e nell’interesse di tutti i fiorentini. Tra qualche anno, i trasporti fiorentini potranno diventare un modello per tutto il Paese. Invitiamo pertanto i cittadini fiorentini a votare No al referendum consultivo del 17 febbraio che chiede la moratoria sulla costruzione delle linee tranviarie 2 e 3».
Referendum cui, secondo le previsioni di Angelo Pollina, non andrà a votare più del 35% degli aventi diritto cui suggerisce di votare «secondo coscienza, perché questa è una battaglia dei cittadini e non dei partiti».


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