[28/01/2008] Comunicati

Le Comunità Montane non vogliono sparire e fissano le loro priorità: energia, acqua, difesa del suolo

FIRENZE. Lo smantellamento delle comunità montane non convince l’assessore regionale Betti. Lo ha detto stamani durante l’incontro in videoconferenza organizzato proprio con le 20 comunità montane della Toscana e con la commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale per discuterne e per avanzare le loro richieste alla Regione. Presenti gli assessori Annarita Bramerini, Marco Betti appunto, ed il presidente dell’Uncem Toscana, Oreste Giurlani.
Per l’assessore Betti i territori montani richiedono una ”attenzione speciale” al miglioramento della qualità dei servizi e della qualità della vita per i cittadini, e le Comunità montane svolgono un ruolo fondamentale in questo senso; per questo motivo «ci vorrebbe un tavolo di confronto per mettere in atto un riordino che parta da una valutazione condivisa».

Durante la videoconferenza le Comunità hanno annunciato le loro priorità: energia, acqua, difesa del suolo. Così Oreste Giurlani che ha cominciato il suo intervento dall’energia: «Da un lato lo sviluppo delle fonti rinnovabili, dall’altro la copertura energetica completa del territorio: sono questi gli obiettivi. Obiettivi che richiedono in primo luogo uno sforzo per la sburocratizzazione e l’accelerazione delle pratiche per l’autoproduzione energetica, sia nel pubblico che nel privato». Secondo punto, la difesa del suolo: «Non possiamo rincorrere sempre le emergenze per alluvioni, frane, terremoti: servono più risorse, perché la messa in sicurezza del territorio è il primo passo per favorire lo sviluppo delle zone montane perché nessuno fa investimenti in territori insicuri». Terza priorità, l’acqua: «In dieci anni la tariffa è aumentata del 61% - ha ricordato Giurlani - Se la prospettiva è quella del gestore unico, la montagna ha bisogno di garanzie, specie a fronte di questo aumento dei costi, perché il rischio è che con una gestione centralizzata non si investa nei territori più deboli».
«E’ la prima volta in Italia che adottiamo questo sistema - commenta il presidente della commissione, Erasmo D’Angelis riferendosi all’iso della videoconferenza - La dimostrazione che si può lavorare in modo efficiente e allo stesso tempo abbattere i costi di funzionamento e degli spostamenti. Una iniziativa che ripeteremo e che rende concreto il nostro impegno per limitare i consumi energetici e le emissioni di Co2 in atmosfera. Abbiamo discusso con le nostre 20 Comunità montane che rappresentano 160 piccoli comuni che costituiscono la grande cintura di sicurezza ambientale della nostra regione: un serbatoio prezioso di boschi, acqua, paesaggio, cultura, saperi che non può ridursi né scomparire ma deve anzi ritrovare un ruolo vitale di presidio del territorio e delle sue risorse». Sul fronte del riordino degli enti, rispetto al taglio di ben 16 comunità montane della Toscana proposto dal Governo, sarà la Regione, come prescrive la Finanziaria, entro il 30 giugno prossimo a proporre un piano di razionalizzazione con legge regionale. Per Giurlani l’obiettivo dev’essere “una riorganizzazione che punti su efficienza ed efficacia, riconoscendo il ruolo di volano e di moltiplicatore di investimenti che le Comunità montane stanno svolgendo in questi anni”.

L’assessore Anna Rita Bramerini ha infine annunciato l’arrivo a breve dell’ultima bozza di piano di indirizzo energetico, che avrà come punti di riferimento indispensabili la semplificazione e la centralità delle energie rinnovabili. Alcune scelte «contenute nel piano in fase di elaborazione vanno proprio nella direzione richiesta dalle Comunità montane; ad esempio, le misure per le piccole centrali a biomasse, che risultano vitali sia per una corretta gestione del patrimonio boschivo che per la promozione della filiera corta e delle produzioni locali».



Torna all'archivio