[29/01/2008] Energia

Nucleare iraniano: i "6" chiedono di inasprire l’embargo

LIVORNO. Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, Russia e Usa, i 6 mediatori internazionale sul dossier nucleare iraniano, hanno presentato al Consiglio di sicurezza dell’Onu il loro progetto di risoluzione contro l’Iran. Secondo l’agenzia russa Ria Novosti, che cita fonti diplomatiche occidentali, «Gli ambasciatori dei 6 paesi hanno presentato ai dieci membri del Consiglio di sicurezza, durante un incontro informale alla missione britannica, gli elementi del progetto di risoluzione, adottato a Berlino dai ministri».

Nel gruppo dei 6 erano presenti già divisioni (la Russia fornisce combustibile nucleare all’Iran e la Cina ha una lunga amicizia con Teheran cementata da floridi scambi economici) e nello stesso Consiglio di sicurezza l’approvazione della risoluzione contro l’Iran non sarà certo una passeggiata, visto che gli amici della Repubblica islamica non mancano e che le consultazioni ufficiali sono ancora da avviare.

Di fronte al rifiuto di Teheran di interrompere l’arricchimento dell’uranio, di mettere fine alla costruzione di missili che potrebbero, secondo soprattutto gli Usa e la Francia, ospitare testate nucleari, e quindi di piegarsi alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu 1737 e 1747, che prevedono sanzioni economiche nei suoi confronti, il documento approvato dai sei prevede l’intensificazione delle pressioni sull’Iran che tengono conto del progetto elaborato dalla troika europea (Francia, Germania, Gran Bretagna) che chiede agli Stati di interdire l’entrata e il transito sul loro territorio di persone che figurino o siano suscettibili di essere incluse nelle liste che accompagnano le risoluzioni.

Anche se la Russia ha appena terminato l’ultima fornitura di materiale nucleare all’Iran, il documento dei 6 chiede di allargare le sanzioni già in vigore a due banche iraniane (Melli e Saderat) ed a due compagnie di trasporto (Air Cargo e Islamic Republica of Iran Shipping Line) ed a vigilare sui crediti e i contratti sottoscritti con l’Iran, monitorando l’attività delle banche iraniane per impedire che finanzino i programmi nucleari. La troika ha anche proposto di ispezionare tutti i carichi diretti e provenienti dall’Iran trasportati dalle compagnie iraniane.



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