[29/01/2008] Comunicati

L´Urban audit dell´Unione europea fotografa la qualità della vita nel continente

LIVORNO. Un dato è ormai acclarato: l’Europa ascolta la voce dei suoi cittadini. Su molti temi (spesso riguardanti l’ambiente) si susseguono sondaggi, report, analisi che registrano almeno le percezioni delle principali criticità che i cittadini nel loro vivere quotidiano, sentono come limitanti per una qualità della vita migliore. La recente indagine della Commissione europea “Urban Audit perception survey”, risulta particolarmente interessante perché si interessa di qualità della vita urbana.

Come ben delineato nello State of the World 2007 il futuro del pianeta verrà deciso nelle città che divengono sempre meno gestibili dal punto di vista sociale e ambientale. Il crescente inquinamento, l’impronta ecologica sempre più marcata, fanno degli ambienti urbani i maggiori responsabili del cambiamento climatico. L’Audit urbano (i cui risultati sono diffusi da Eurostat e dalla Direzione generale della politica regionale della Commissione europea), è realizzato in circa 300 città e 27 Paesi e costituisce un progetto importante anche per i Paesi candidati all’ingresso dell’Unione europea (dal 2006, anche la Norvegia e la Svizzera hanno aderito al programma).

L’indagine è basata sul rilevamento di 350 variabili per oltre 300 indicatori. Nel 2007 la ricerca fornisce alcune conferme: la vivibilità delle aree urbane è legata al livello di inquinamento atmosferico e acustico oltre che da altri elementi specifici quali i servizi del trasporto pubblico, le opportunità di lavoro, i costi degli immobili e l’integrazione degli stranieri. Per quanto riguarda l’Italia, Roma, Bologna e Torino figurano tra le 10 città in cui l’inquinamento atmosferico è visto come un problema pressante ed esaminando le sole capitali, Roma è la terza capitale europea in cui i cittadini percepiscono lo smog come un grave problema, dopo Atene e La Valletta. Per quanto riguarda le cause della pessima aria che respiriamo lo studio sottolinea l’importanza dell’industrializzazione come origine “cronica” di inquinamento atmosferico, ma ormai la causa principale è legata all’aumento del traffico.

Le città europee che presentano un maggior numero di giorni con valori negativi della qualità dell’aria, sono le città dell’Europa meridionale in particolare Atene e Thessaloniki, ma si evidenziano anche Vilnius e Bratislava. Tra le città dell’Europa occidentale troviamo Manchester in Inghilterra, Karlsruhe in Germania e le italiane Venezia e Milano (il dato è correlato alla struttura morfologica delle città). Un dato interessante mette in evidenza come nelle città entrate nell’Unione europea più tardi come Bratislava e Budapest si ha un uso più alto dei mezzi pubblici grazie all’ elevato investimento statale, mentre le auto svolgono un ruolo di primaria importanza in Inghilterra dove oltre 80% dei cittadini usa il mezzo privato per gli spostamenti. Tpl (trasporto pubblico locale) migliore (meno inquinante e più efficiente) significa anche meno congestione da trasporto privato e migliore qualità dell’aria.

Tra le sette città che si collocano agli ultimi posti della classifica per livello di gradimento del servizio pubblico compaiono Roma, Napoli e Palermo mentre ai vertici si trovano Helsinki, Vienna e Rennes e tutte le città tedesche. Un dato che invita alla riflessione i cittadini di Firenze che si avviano a votare un referendum sulla tramvia.

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