[30/01/2008] Energia

Nei Comuni italiani si riapre la caccia... all´effecienza energetica

LIVORNO. Milano rilancia il suo look puntando sull’ambiente e si candida a diventare una delle città europee che partecipano attivamente alla lotta ai cambiamenti climatici, firmando il Patto dei sindaci per le energie sostenibili.
L’iniziativa lanciata da Andris Piebalgs, commissario europeo per l´energia, in occasione dell’apertura ieri a Bruxelles della settimana per le energie rinnovabili, ha visto i sindaci di 15 città europee, tra cui appunto Milano, prendersi l’impegno di ridurre di oltre il 20% le loro emissioni di CO2 entro il 2020, sviluppando piani di azione sull´efficienza energetica e a favore delle fonti energetiche rinnovabili.

Il piano include una maggiore efficienza energetica, un aumento dell´uso delle energie rinnovabili, azioni adeguate di promozione e comunicazione, lo sviluppo di aree urbane sostenibili a larga scala e una particolare attenzione alla mobilità cittadina. L’obiettivo è quello di traguardare l’obiettivo stabilito dall´Ue per il 2020, riducendo le emissioni di CO2 di oltre il 20%.

Milano, forte del suo piano pluriennale, condiviso dall’ormai ex governo nazionale, prevede l’investimento di 3,5 miliardi di euro per 33 interventi, tra i quali il pedaggio (Ecopass) per l´ingresso nel centro città dei veicoli più inquinanti, due nuove linee della metropolitana, nove milioni di metri quadrati di nuovo verde pubblico, 500mila alberi in più e 50 chilometri di piste ciclabili.

Del resto a imporre misure drastiche, in particolare per ridurre l´inquinamento atmosferico da polveri sottili, al capoluogo lombardo è la stessa Unione europea, che ha richiamato più volte l’Italia (e Milano) al rispetto dei parametri comunitari.
Adesso alla città è stata concessa una sorta di moratoria, in attesa di vedere i primi risultati ottenuti con i primi interventi, ma se non ci saranno miglioramenti partirà il procedimento d´infrazione e le relative multe.

Riguardo all’Ecopass entrato in vigore dal 1 gennaio, i dati sembrano segnalare una buona partenza: il 20% in meno degli ingressi registrati all’interno della cerchia delle mura, cui ha fatto eco un uguale incremento invece del ricorso al car shering.
Quindi la scelta dell’ecopass avrebbe scoraggiato in maniera doppia l’uso dell’auto privata. Ma ancora non in maniera sufficiente, perché, da quanto emerge dal rapporto Mal´Aria 2008 di Legambiente (che analizza i livelli di inquinamento delle città italiane in rapporto ai limiti imposti dalla comunità europea in materia di sostanze inquinanti nell´aria), nonostante un inizio d´anno piovoso, sono già 12 i giorni in cui le centraline di rilevamento delle polveri sottili hanno registrato livelli oltre la soglia consentita (50 μg/m3 di pm10 da non superare per oltre 35 giorni all´anno).

Sul resto del piano per la mobilità, per le due nuove linee della metropolitana sono già cominciati i lavori della linea 5 e si prevede la realizzazione di un circuito di verde urbano che collegherà il centro con le periferie, formando un anello lungo 72 chilometri di parchi e giardini.

Ma il patto dei sindaci per il clima, che la Moratti ha firmato a Bruxelles, indica per Milano anche misure per le nuove costruzioni, in cui si prevede una riduzione degli oneri di urbanizzazioni fino al 32% se verranno seguite azioni per l’efficienza energetica.
Tra le azioni previste anche l’incentivazione del teleriscaldamento domestico con il ricorso sia al calore ottenuto dalla termovalorizzazione dei rifiuti, sia utilizzando l’acqua di falda, con la tecnologia delle pompe di calore.

Il progetto prevede l’allacciamento entro 3-4 anni a 500 mila abitazioni, con un risparmio energetico e con la riduzione dei costi previsti per ogni famiglia tra i 400 ai 1.000 euro l’anno.
Stupisce, l’assenza (almeno mediatica) all’iniziativa europea del Comune di Roma. Che potrebbe far parte delle 100 città che hanno aderito al patto dei sindaci lanciato dal commissario europeo, ma che non era presente alla firma di ieri a Bruxelles, assieme a tante capitali europee quali Londra, Helsinki, Madrid e Riga, grazie al progetto Roma per Kyoto.

La capitale italiana, con il suo progetto è stata infatti una sorta di apripista nel campo del risparmio energetico degli edifici, e quindi avrebbe potuto lanciarsi. Il progetto consiste in un percorso che prevede interventi tali da raggiungere un bilancio energetico positivo, con approvvigionamenti energetici da solare termico e fotovoltaico pari al 50% in caso di edifici pubblici e al 30% se privati. Gli interventi già realizzati all’interno del progetto Roma per Kyoto riguardano due impianti fotovoltaici installati sul tetto di altrettante scuole, che hanno reso possibile un risparmio di circa 46 tonnellate annue di emissioni di Co2. Ma si prevede di intervenire su tutti i 60 plessi scolastici presenti nel territorio comunale con impianti solari (termici e fotovoltaici) sfruttando per i finanziamenti necessari almeno una parte dei soldi risparmiati sulla bolletta.

Torna all'archivio