[30/01/2008] Consumo

Bistecche clonate, la Toscana ribadisce all´Europa il suo no

FIRENZE. La Toscana chiederà all’Unione europea, qualora desse parere favorevole a prodotti da animali clonati, di introdurre opportune forme di etichettatura per informare i consumatori. E’ quanto stabilito ieri dal consiglio regionale toscano che, all’unanimità, ha ribadito il suo rifiuto agli organismi geneticamente modificati in nome della biodiversità, della valorizzazione delle specie autoctone, del legame tra produzione e territorio.

La risoluzione è stata illustrata dal presidente della commissione Agricoltura, Aldo Manetti (Rc) Nella foto). La Giunta toscana – è stato detto - dovrà inoltre attivare una campagna di informazione verso i consumatori della regione.. Manetti ha ricordato che l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa), in una bozza di parere che sarà inviato alla Commissione, sostiene che «è altamente improbabile che esistano differenze in termini di sicurezza alimentare tra prodotti provenienti da cloni e quelli da animali convenzionali». Il presidente della commissione ha sottolineato che la stessa Efsa ha però ammesso che i tassi di mortalità riscontrati nei cloni sono superiori a quelli osservati negli animali convenzionali e che la clonazione di animali è una tecnologia relativamente nuova, con dati disponibili troppo limitati per valutare i rischi.

Roberto Benedetti (An) – che ha condiviso l’analisi di Manetti - ha ribadito il rifiuto all’introduzione di Ogm in campo agricolo e la difesa del legame tra il territorio e le sue specificità. L’assessore Susanna Cenni ha espresso la sua “convinta contrarietà” alla strada della clonazione e degli organismi geneticamente modificati. «La Toscana ha investito risorse ingenti sulle razze autoctone e quelle in via di estinzione – ha affermato – Noi puntiamo al miglioramento genetico, una cosa ben diversa, per una zootecnia di qualità».

Sulla decisione del consiglio non si può che concordare, ci piacerebbe però che la Regione lavorasse in futuro anche sulla filiera della zootecnia no Ogm. Come abbiamo scritto tante volte infatti non esiste alcun divieto ai mangimi modificati geneticamente e quindi potenzialmente usati anche in Toscana negli allevamenti. Anche in questo caso, riteniamo che sarebbe una battaglia da combattere fino in fondo almeno quella per far sì che, sull’etichetta, venga riportato l’uso o no di mangime Ogm per gli animali da cui deriva il prodotto che compriamo.

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