[30/01/2008] Parchi

Nuovo centro per la biodiversità nel parco della Maremma

FIRENZE. All’interno di un’azienda agricola privata situata all’interno dei confini del parco della Maremma (az. agr. Uccellina, località Spergolaia), sarà realizzato un centro multifunzionale il cui primo obiettivo è la tutela della biodiversità nelle zone del parco e non. Tutela che sarà attiva (centri di allevamento di specie locali di chirotteri, farfalle, anfibi/rettili, essenze vegetali), ma che passerà anche per la divulgazione, la ricerca e la didattica, sia a livello di esperti, sia per i sempre più numerosi turisti che vogliono unire la visita al parco con momenti di approfondimento sui temi della biodiversità e della tutela ambientale.

«Oggi la tutela della biodiversità è al centro di tutte le iniziative politiche» ha dichiarato il presidente del Parco della Maremma Giampiero Sammuri presentando nella sede del Consiglio regionale il progetto Bioma-tos. «Ciò sia a livello regionale, che nazionale, che globale: lo Iucn (Ente mondiale per la conservazione), il cui congresso sarà in Ottobre a Barcellona, ha da tempo lanciato l’iniziativa “Countdown 2010”, che punta a fermare la perdita di biodiversità entro quella data. La realizzazione del centro di tutela persegue proprio questo fine: salvare le foreste amazzoniche e salvare pezzi di territorio toscano sono sostanzialmente iniziative ispirate allo stesso obiettivo».

La realizzazione del centro costerà sui 4 milioni di euro. Di essi, 1.600.000 dovranno provenire da finanziamenti europei (progetto “Life +” 2007/2013, entro giugno prossimo si avrà una prima risposta da parte dell’ Ue ), parte dalle università coinvolte (Siena, Pisa, Roma Tor Vergata), e parte dai privati. Le aree agricole circostanti saranno rinaturalizzate, col duplice risultato di ricreare gli habitat per le specie in pericolo, ma anche di intensificare la rete di corridoi ecologici che sono colonna portante per ogni iniziativa di tutela della biodiversità.

«Pur non costituendo parte attiva dal punto di vista economico», ha dichiarato l´assessore regionale ai parchi Marco Betti, «la regione appoggia con decisione questo progetto, che persegue gli obiettivi indicati nel piano regionale di azione ambientale 2007-2010: si avranno iniziative di tutela e ripopolamento, oltre che delle essenze vegetali, di specie animali che sono tra le più danneggiate dall’attività umana: gli anfibi perdono il loro habitat a causa della progressiva scomparsa delle zone umide. Zone che, anche se le politiche di protezione stanno cercando di salvaguardare, sono in costante diminuizione sul territorio. Pipistrelli e farfalle, invece, vengono avvelenati dalle attività agricole, e molte specie sono in pericolo. Al di là delle iniziative dirette di tutela» - ha proseguito Betti - «voglio porre gli accenti sugli aspetti educativi e turistici del progetto: con l’educazione si possono far decollare i concetti di tutela e protezione nella cittadinanza. E voglio sottolineare anche il previsto sviluppo turistico dell’iniziativa, a parte gli aspetti di pura salvaguardia e ricerca: siamo di fronte ad un modello di gestione integrata tra turismo e tutela della biodiversità».

Secondo l´assessore al turismo Paolo Cocchi, «alla posizione di avanguardia nelle politiche di tutela della Toscana non ha finora corrisposto un altrettanto efficiente sfruttamento dell’indotto turistico derivante dalle aree protette: il parco non può essere solo un generatore di vincoli, ma deve rappresentare un volano dello sviluppo economico. Sto parlando di reddito diretto, di autosufficienza del parco, cosa che peraltro in Maremma già avviene. Il progetto Bioma-tos è un modello di sviluppo che unisce tutte le sinergie possibili, in particolare tramite la collaborazione con i privati: un centro di eccellenza per la tutela, la ricerca e la didattica, ma anche un nuovo polo di attrazione per le centinaia di migliaia di turisti che ogni anno prendono d’assalto le spiagge, e che chiedono sempre più spesso un’offerta turistica integrata, che non si limiti solo agli aspetti ricreativi della vacanza. E’ questo un tipo di fruizione turistica amante della natura che sta prendendo sempre più piede, anche per quanto riguarda il turismo invernale nella Regione».

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