[31/01/2008] Urbanistica

Toscana, il Piano di sviluppo rurale punta su ambiente, qualità e energie rinnovabili

FIRENZE. La Regione Toscana fa le previsioni delle ricadute che si avranno con i finanziamenti previsti dai bandi del Piano di sviluppo rurale (Psr): «Circa 1.900 i giovani agricoltori che riceveranno il premio di primo insediamento, in circa 2.500 le imprese agricole che riceveranno aiuti a fondo perduto per investimenti materiali e immateriali, in circa 8 mila gli imprenditori che potranno contare su contributi per partecipare a sistemi di qualità alimentare e in 5.800 quelli che riceveranno aiuti agro-ambientali. Almeno 2 mila saranno coloro che potranno partecipare a corsi di formazione».

Gli 11 bandi sono attenti anche all’ambiente ad alle agro-energie: agli investimenti per il miglioramento dei pascoli, per l’acquisto di attrezzature informatiche, per la sicurezza del lavoro andranno 104,8 milioni di euro; per la valorizzazione economica delle foreste e la certificazione forestale (due bandi, uno per i soggetti pubblici), sono previsti 25 milioni di euro fino al 50% del costo totale ammissibile, e fino al 60% in zone montane e svantaggiate; per il sostegno agli agricoltori che partecipano a sistemi di qualità alimentare (biologico, Dop, Doc, Agriqualità ecc…) sono previsti 141 milioni, a fondo perduto, fino a 5 anni e fino al 70% dei costi; per i pagamenti agro ambientali a sostegno della diffusione dell’agricoltura biologica e integrata, e della salvaguardia delle risorse genetiche, sia animali che vegetali, originarie della Toscana è a disposizione una dotazione di 204,5 milioni di euro, la più sostanziosa dell’intero piano.

Per le energie rinnovabili e la diversificazione verso attività non agricole (tradizioni rurali, servizi, attività sportive e ricreative, ecc) connesse alle risorse naturali e paesaggistiche e alle tradizioni rurali i contributi assommano a 88 milioni di euro, fino al 40% elevabili al 50% per le zone montane e fino al 60% per soggetti che realizzino insieme un progetto integrato, con un tetto massimo di 200 mila euro nell’arco di tre anni. Un’azione specifica è dedicata all’agriturismo. Con una dotazione complessiva di 88,1 milioni di euro.

Ne Psr c’è anche un po’ di dematerializzazione dell’economia agricola, o meglio della burocrazia. L’assessore all’agricoltura Susanna Cenni (Nella foto) spiega che quello per la sburocratizzazione e l’informatizzazione è un impegno «che il governo regionale sta perseguendo da anni, con indubbi risultati, a partire dall’introduzione della dichiarazione unica aziendale Tuttavia con il nuovo Piano di sviluppo rurale potremo fare un altro sostanziale passo in avanti, per esempio per quanto riguarda la possibilità di investimenti in attrezzature informatiche e il sostegno a iniziative di formazione e aggiornamento professionale. Ma soprattutto sarà l’operatività di questo stesso Piano, con le sue procedure rapide e snelle, a dimostrare che può concretizzarsi un diverso tipo di relazioni tra le aziende agricole e la pubblica amministrazione».

La gestione del Piano si avvarrà del sistema informativo di Artea, una banca dati che fotografa la situazione delle 60 mila aziende toscane che hanno un qualsiasi tipo di rapporto con la pubblica amministrazione.



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