[04/02/2008] Parchi

Sui parchi a ruota libera... sordità, sardità ed altre amenità

PISA. Mentre Marini si affanna per la crisi di governo, sui parchi si possono leggere cose ora curiose ora sorprendenti. Tra quelle curiose va senz’altro annoverato l’elenco fornito da Il Foglio delle diverse proposte di leggi giacenti in Parlamento per la istituzione di nuovi parchi nazionali.

I firmatari sono equamente distribuiti tra i vari gruppi compresi quelli la cui sigla credo nessuno riuscirebbe a indovinare. Molti sono parchi alla ‘memoria’ per luoghi insanguinati da stragi ed eventi bellici. Ma gli altri spaziano dall’archeologia all’Etna e in qualche caso ‘bissano’ dalla Via Flaminia a Via Popilia-Annia. Ce ne sono anche di noti e niente affatto nuovi come Portofino. E più d’uno si presta a commenti sfottenti che Il Foglio non risparmia.

Certo sempre meglio proposte anche fasulle anzichè richieste di abrogazione che comunque segnalano e confermano una situazione confusa che richiederebbe – e non solo da parte del parlamento- una riflessione più seria su cosa devono essere i parchi ma anche come e dove se ne decide la istituzione. Doveva essere il tema della terza conferenza nazionale dei parchi prevista per l’inizio del 2009 ma con quel che bolle in pentola non credo proprio che nei prossimi mesi si discuterà di questo.

Se queste sono notizie in qualche modo curiose ci sono poi quelle che continuano a giungere dalla Sardegna.
Continuano perché in nome della sardità –tanto per citare un nuovo filone di pensiero- negli scorsi mesi riguardo ai parchi non solo nazionali si sono dette le cose più strampalate. Ora su La Nuova Sardegna si legge un vero e proprio sproloquio del Movimento Sardo Pro Territorio (ci sarà anche quello del fratello cattivo Contro il territorio?)

In cui si dice che ‘La Provincia non si permetta di istituire un nuovo parco in Gallura senza prima che sia modificata la legge quadro nazionale’. Questo sarebbe un atto ‘di esproprio, colonialismo e prevaricazione’.
Hai capito! Loro vogliono insomma una legge finalizzata a creare una moderna economia di mercato nelle aree interne, montane e costiere.

Evidentemente non hanno letto né la legge quadro del 91 né e tanto meno la legge 426 che parla proprio dei progetti della montagna, delle coste e delle isole. Nella vita non si può avere tutto e pretendere perciò che questi ultimi giapponesi escano dai loro cespugli forse è troppo. Sardità e sordità giocano purtroppo brutti scherzi. Ma basterebbe forse un po’ più di pudore per evitare di scrivere simili bischerate.

Torna all'archivio