[06/02/2008] Comunicati

Se l´ambiente unisse le sinistre realizzando un miracolo elettorale...

LIVORNO. Ho partecipato oggi ad un’assemblea del Partito Democratico, nella quale i gruppi parlamentari di Senato e Camera, hanno presentato ad un foltissimo pubblico di operatori del settore i risultati strappati nella legge finanziaria in materia energetica. Sostanzialmente è stato ottenuto che per garantire un effettivo sviluppo delle fonti rinnovabili, è necessario affidarne la promozione ad un sistema a tariffa (conto energia), come quello che tanti buoni risultati ha dato in Germania e che in Italia è già usato per promuovere il fotovoltaico.

In effetti non è stato un risultato da poco perché ha consentito di superare il sistema dei certificati verdi, che in questi anni hanno fallito, finendo per scatenare una competizione fra le varie rinnovabili a favore di quelle economicamente più mature. Forse il risultato più importante per lo sviluppo delle fonti alternative, ottenuto nella legge finanziaria, è stato togliere di mezzo la truffa delle assimilate.

In buona sostanza per anni rifiuti, residui delle raffinerie, persino l’acqua carbone, sono state considerate fonti assimilabili alle rinnovabili e in virtù di questa “omogeneità”, potevano accedere agli incentivi del Cip6. Per dare un’idea della penalizzazione che tutto ciò ha rappresentato per le vere rinnovabili, basta ricordare che in 15 anni, per le assimilate, si sono spesi oltre 60 miliardi di euro, circa l’80% dei fondi che le italiane e gli italiani hanno versato con la voce A3 della bolletta della luce, risorse che in realtà dovevano essere spese per sviluppare l’energia solare, eolica e da biomassa.

Conto energia per tutte le vere rinnovabili e eliminazione delle assimilate sono due risultati assai importanti, che potrebbero permettere al paese, questa volta, di rispettare le direttive europee sulle famose 3 venti (l’Italia dovrà alimentare con rinnovabili il 17% dei bisogni di calore ed elettricità che oggi coprono invece solo il 6,7). Ho usato il condizionale perchè su queste conquiste sta per abbattersi il ciclone elettorale, il cui esito sembra premiare le destre.

Siccome in quello schieramento non si vedono all’orizzonte signore Merkell, ma solo Casini che vuole rilanciare il nucleare e sicuramente raccoglierà il grido di dolore della Confindustria sulle direttive europee, considerate penalizzanti per l’Italia, temo che questo paese tornerà molto rapidamente ad essere la palla al piede dell’Europa nella lotta al riscaldamento globale. A meno che non si capovolgano le previsioni e un rinnovato centro-sinistra vinca le elezioni, dando continuità ai primi passi compiuti con la finanziaria.

Prospettiva ardua visto che PD e cosiddetta Cosa Rossa hanno deciso di andare in ordine sparso ad affrontare le destre, che invece uniscono di tutto per approfittare della pessima legge elettorale con cui si andrà a votare. Si invoca la chiarezza programmatica per giustificare il rompete le righe dell’Ulivo, chiarezza che su molte cose non c’è, ma che sulla questione del clima c’è.

Non si potrebbe ripartire da lì per cercare di far prevalere le ragioni dell’unità anziché rassegnarsi alla divisione e consegnare il paese alle destre?

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