[06/02/2008] Urbanistica

Firenze, il Piano strutturale incassa il primo sì dalla Provincia

FIRENZE. Il Piano strutturale del comune di Firenze e la contestuale adozione di variante di Piano territoriale di coordinamento (Ptcp) della provincia, hanno incassato oggi un primo via libera dal Consiglio provinciale. E’ stata infatti ratificata l’Intesa preliminare per l’accordo di pianificazione con 19 sì (la maggioranza di centrosinistra) ed 8 no (An, Fi, Udc, Prc e Verdi). «Sono quattro, in particolare, i punti di questo atto – ha sottolineato l’assessore all’urbanistica Luigi Nigi (Nella foto) – e tre sono le previsioni di tipo urbanistico: il cosiddetto Tubone, l’area al confine con Scandicci a cavallo della tramvia, il deposito dell’Ataf. Un altro invece è più squisitamente politico, e riguarda i rapporti tra il Ptcp e gli strumenti per giungere ad una piena collimazione. L’operazione - continua Nigi - sta andando avanti, anche con un gruppo di lavoro su cui è impegnata l’Amministrazione comunale e direttamente lo stesso Sindaco Domenici». Sul piano politico pesa il voto contrario di Prc e Verdi che ribadiscono la valutazione negativa sul Piano strutturale della città capoluogo.

«Ancora una volta – dichiarano i consiglieri Targetti, Verdi e Calò di Prc e Ragazzo dei Verdi – gli interessi della rendita fondiaria e immobiliare vincono sui bisogni sociali e sulla salvaguardia dell’ambiente, saturando e consumando le residue parti di territorio aperto, utilizzando i contenitori resi disponibili dal trasferimento di funzioni e il patrimonio edilizio esistente per operazioni prevalentemente speculative, senza dare così risposte concrete ai problemi della casa, della mobilità, degli spazi collettivi per i cittadini. Manca il coraggio di dare vita ad una pianificazione urbanistica diversa e alternativa a quella fino ad oggi seguita- proseguono i consiglieri di Prc e Verdi- che fondata sulle esigenze dell’alta velocità (sottoattraversamento), dei grandi gruppi immobiliari (Castello), sulla supervalutazione degli immobili e delle aree, ha mancato l’obiettivo di una città vivibile e a misura d’uomo, tanto che dal 1981 al 2001 Firenze ha perso oltre 92.000 abitanti, che sono andati a cercarsi casa a prezzi più ragionevoli nei comuni della provincia».

Giudizi molto severi arrivano anche dai banchi del centro destra. Per Alleanza nazionale «la provincia di Firenze perde l’opportunità, per l’ennesima volta, attraverso il proprio principale strumento urbanistico quale è il Ptcp, di garantire una previsione chiara, coordinata ed omogenea delle sorti urbanistiche di Firenze, indispensabile per lo sviluppo ordinato della città». Nello specifico i consiglieri Nascosti, Sensi e Massai rilevano che «Vengono messe a disposizione all’interno del piano aree che precedentemente la provincia di Firenze aveva escluso al fine di porle in salvaguardia per questioni di patrimonio paesaggistico e idrogeologico». Forza Italia con Lensi avanza critiche di metodo e di merito: «Il gruppo di Forza Italia ha sempre contestato questa pratica delle intese preliminari e degli accordi di pianificazione, ovviamente come ruolo svilente della provincia rispetto ad un processo in corso di rivisitazione del Piano territoriale di coordinamento. Il piano strutturale del comune di Firenze - prosegue il consigliere Fi non riesce ad avere una sua linea precisa, anche ideologica, di quello che vorrà essere il futuro di questa città. Si è parlato di città diffusa, di una città nuova, con uno sviluppo dinamico e strategico vedo, invece, una città priva di identità perché questo piano strutturale è frutto di compromessi e di ritardi biblici e non fa altro che sottolineare ancora una volta come questa città sia in crisi».

Altro tipo di lettura viene data da Panerai (Pd): «Il dibattito sul piano strutturale di Firenze viene a cadere in una fase di generale ripensamento del disegno del territorio e, in particolare, vorrei sottolineare la rilevanza della pianificazione che si riferisce all’area vasta e che affronta aspetti non solo territoriali, ma l’insieme delle problematiche della governance e problematiche di tipo economico, ambientale, sociale. Di fatto - continua Panerai - l’attuale Amministrazione fiorentina sta cambiando il volto di Firenze dopo tanti anni di immobilismo e siamo arrivati ad un punto in cui c’è una necessità di ordinare e mettere a punto i processi. La città va assumendo sempre più il carattere di una città aperta, policentrica e che si ramifica sul territorio. Si pensi alla circonvallazione nord ed alla funzione importante di raccordo e integrazione con i territori circostanti a rilevante vocazione produttiva che questa rappresenta, si pensi al disegno del territorio tra Firenze e Scandicci, dove di fatto, a seguito del passaggio della linea tranviaria 1 e di quello che si prevede, diventerà un pezzo importante di città».

Il Piano strutturale è un atto di pianificazione molto importante per la città di Firenze. Il giudizio senza attenuanti che viene da Prc e Verdi, seppur a livello provinciale, potrebbe ripercuotersi sugli esiti del patto di fine mandato tra Sinistra e Pd che si sta ultimando in queste ore, a sostegno della fase conclusiva del mandato della giunta Domenici. Ricordiamo che i Verdi a Palazzo Vecchio sono in maggioranza e complessivamente il quadro nazionale certo non aiuta.


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