[11/02/2008] Rifiuti

Cip 6, Legambiente scrive a Bersani

Egregio Ministro,
la legge finanziaria 2007 e quella 2008 hanno finalmente affrontato l’annoso problema del finanziamento delle fonti assimilate con i fondi CIP6 prelevati dalla bolletta elettrica per incentivare la produzione di elettricità da fonti rinnovabili. Com’è noto, le fonti assimilate, in primis il gas dai residui di raffineria e i rifiuti, compresa la parte non biodegradabile, negli ultimi 16 anni hanno utilizzato la stragrande maggioranza dei fondi CIP6, lasciando solo una minima parte degli incentivi alle “vere” rinnovabili. Grazie alle ultime due leggi finanziarie le tariffe CIP6 d’ora in poi verranno riservate solo agli impianti già realizzati e in esercizio alla data del 27 dicembre 2006, risolvendo in questo modo anche il contenzioso con le istituzioni comunitarie, che ci contestavano un uso improprio dei finanziamenti destinati alla promozione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, così come definite dalla direttiva europea 2001/77/CE.

La legge finanziaria 2008 però, entro tre mesi dalla sua entrata in vigore, Le dà possibilità di concedere deroghe per gli impianti autorizzati e non ancora attivi e, in via prioritaria, a quelli in costruzione. La scorsa settimana è stata concessa una deroga per i tre impianti previsti in Campania con una ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri molto discutibile per tanti motivi. Innanzitutto siamo assolutamente contrari all’estensione degli incentivi CIP6 agli impianti di Santa Maria la Fossa e a quello di gassificazione previsto a Salerno, che non è né progettato né tanto meno autorizzato, rendendo l’ordinanza di dubbia legittimità.

Comprendiamo la necessità della deroga per Acerra, per quanto non ci si deve illudere che sia risolutiva di tutti i problemi emersi con la gara per il completamento dell’inceneritore, andata recentemente deserta per la terza volta. La necessità di altre deroghe è stata manifestata in più occasioni nelle ultime settimane, soprattutto in quelle regioni dove sono state autorizzate o sono in costruzione nuove linee di incenerimento, per evitare - a detta di chi ne ha fatto esplicita richiesta - altre emergenze rifiuti simili a quella campana. Considerando che il nesso tra la mancata concessione delle deroghe e lo scoppio di un’emergenza rifiuti è quantomeno fantasioso, Legambiente Le chiede di non concedere alcuna deroga per gli impianti autorizzati o in costruzione.

In questo modo eviteremmo l’evidente contraddizione con quanto previsto dal Decreto ministeriale 21/12/2007, approvato dal Suo stesso Ministero, con cui vengono definite finalmente le procedure per il rilascio dei certificati verdi agli impianti che recuperano energia dai rifiuti, limitando gli incentivi solo alla parte biodegradabile, l’unica frazione effettivamente rinnovabile come specificato chiaramente nella direttiva 2001/77/CE. Con questi nuovi certificati verdi, inferiori a quanto previsto dal CIP6 ma sempre molto convenienti sotto il punto di vista economico, gli impianti per il recupero energetico autorizzati o in costruzione dovranno semplicemente ritoccare le tariffe di conferimento dei rifiuti, recuperando in tal modo le minori entrate dalla vendita di energia elettrica.

Solo così eviteremo di aprire di nuovo un imbarazzante contenzioso con la Commissione europea sulle modalità con cui vengono concessi gli incentivi previsti per le fonti rinnovabili, che nel nostro Paese potranno dare un fondamentale contributo per recuperare i ritardi rispetto agli obblighi di riduzione dei gas serra previsti dal Protocollo di Kyoto.
Con sincera cordialità.


*Presidente nazionale di Legambiente (Nella foto)

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