[28/03/2006] Rifiuti

Posidonia, per Ciafani è meglio abolire il divieto di compostaggio

ROMA. La direzione nazionale di Legambiente interviene sulla nota del ministero dell´Ambiente inviata a tutte le Regioni costiere, ai gestori delle aree marine protette e dei parchi con perimetrazione a mare per dettare le linee guida nelle gestione degli accumuli di posidonia sugli arenili, un fenomeno che spesso crea problemi alla fruizione turistica delle spiagge.

«Sulle tre soluzioni prospettate sarebbe stato meglio specificare un´ordine gerarchico etichettando il conferimento in discarica come "ultima spiaggia" - dice Stefano Ciafani - mentre sull´allontanamento off-shore, non credo si possa fare visto che la posidonia prelevata dalla spiaggia diventa "immediatamente"
rifiuto. La soluzione migliore resta comunque l´abolizione del divieto di compostaggio delle alghe e piante marine: a questo proposito abbiamo inoltrato lo scorso settembre una richiesta di revisione della norma al ministero politiche agricole, insieme al Consorzio italiano compostatori e alla regione Toscana, che è a buon punto e che speriamo vada in porto prima della stagione balneare».

Secondo le regole illustrate nella lettera del ministero, la posidonia spiaggiata può essere rimossa e trattata come un rifiuto solido urbano nelle spiagge adibite a fruizione turistica; può essere stoccata a terra e spostata in spiagge non accessibili al turismo e soggette all’ erosione (lo spostamento può anche essere stagionale, con rimozione della posidonia in estate e suo riposizionamento in inverno sull’arenile di provenienza); può essere mantenuta in loco laddove questa soluzione non entri in conflitto con le esigenze di balneazione e fruizione delle spiagge (questa soluzione è auspicabile nelle aree marine protette e nelle zone A e B dei parchi nazionali dopo una campagna di informazione dei bagnanti sulla non nocività di questi accumuli).

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